Portogruaro, raccolta fondi per salvare la piccola Nina
PORTOGRUARO. Dopo il gesto di generosità degli Ultrà del Venezia e di altre curve italiane, che hanno raccolto 10 mila euro, Portogruaro si mobilita per Nina D’Agosto Contreras, la bimba di dieci mesi – nata a Portogruaro – che soffre di una grave malattia neurodegenerativa. Già diversi esercizi hanno inserito cassette per la raccolta dei fondi da destinare alla ricerca.. Nina “la Guerriera” non ha potuto affrontare il viaggio verso Portogruaro: è rimasta in Spagna perché deve ricevere assistenza 24 ore su 24. Soffre di glicogenosi, una malattia rara: tra i sintomi vi sono fegato infiammato e ingrossato, livello di glucosio nel sangue molto basso, sistema immunitario intaccato, colesterolo alto, acido lattico e urico elevati, ritardo di crescita. Appena 22 i casi in Italia.
Nina per il momento vive in Spagna, il Paese del papà. L’Universitá del Connecticut sta seguendo la piccola attraverso una cura sperimentale che sta dando progressi. Lì si sono già stati raccolti 25 mila dollari.
La madre, Marta d’Agosto, che è tornata a casa sua, a Portogruaro, per qualche giorno ha lanciato una campagna informativa: «Con gioia sono stata accolta all’aeroporto dai tifosi, non conoscevo le conseguenze di quella che si è rivelata una grande sorpresa. Mi sarei aspettata qualcosa dai calciatori professionisti, che guadagnano molti soldi». L’obiettivo però si concentra su Portogruaro. Vanno bene le cassette di raccolta delle offerte, ma occorre molto di più per salvare la piccola Nina: «Sono state avviate specifiche iniziative di raccolta fondi, come un aperitivo a Cordovado: mi hanno fatto gran piacere. Ringrazio l’associazione “Un giorno per Filippo” che ha contribuito a salvare Nina».
Oggi la donna sarà in onda a Telepordenone, per parlare della sua vicenda. Sono i primi passi verso una campagna informativa che dovrà essere più massiccia per salvare la bambina. Ad Alcalà la Real, in Spagna, si è svolta una corsa podistica dedicata alla ricerca per le cure. Hanno aderito migliaia di atleti. «Il 2019 sarà decisivo, speriamo sia prodigo di buone notizie».
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