Portogruaro, picchia ancora i genitori e va in carcere
PORTOGRUARO. Finisce nuovamente nei guai Mirco Cepparo. L’uomo, conosciuto per i suoi precedenti caratterizzati da violenza gratuita e per l’abuso di alcol, c’è cascato di nuovo. Ha picchiato nuovamente i genitori. È stato rinchiuso in carcere al castello di Pordenone, dove resta a disposizione dell’autorità giudiziaria che dovrà fissare a breve un processo a suo carico.
Cepparo, 46 anni, non è nuovo a denunce o arresti e certamente nel suo passato è stato protagonista di episodi violenti. L’episodio decisivo, che ha decretato il suo ritorno in galera, è accaduto circa un mese fa. In quel frangente, infatti, all’ennesima lite con i propri familiari, in preda ai fumi dell’alcol, non ha esitato a picchiare con cattiveria suo padre, che a seguito dello scontro aveva rimediato le ferite guaribili in pochi giorni. La madre si è messa in mezzo e ha cercato di placare la sua furia, ma non è stato sufficiente. Anche lei è stata picchiata senza pietà.
I carabinieri sono stati informati quasi subito dai genitori che, per l’ennesima volta, si sono dovuti affidare alle forze dell’ordine per bloccare il figlio, prima che commettesse qualche sciocchezza ancora più grave.
I militari hanno portato la calma nell’abitazione del centro storico interessata dal fatto; e nel contempo hanno reso edotto Cepparo delle conseguenze del suo comportamento. Gli uomini del comandante di stazione, il luogotenente Corrado Mezzavilla, hanno completato in pochi giorni le indagini sull’ultimo della lunga serie di reati, e hanno fornito tutta la documentazione ai magistrati della Procura di Pordenone per le valutazioni del caso.
Questi hanno ritenuto i comportamenti di Mirco Cepparo estremamente pericolosi per i propri congiunti, al punto che il giudice delle indagini preliminari (gip) del tribunale ha predisposto un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il provvedimento ha trovato esecuzione in settimana. I carabinieri portogruaresi hanno così portato Mirco Cepparo nella città friulana. P
er lui si sono spalancate le porte della galera, nella casa circondariale di piazza della Motta, per il reato infamante di maltrattamenti ai danni dei familiari. Più volte privato della patente di guida, Cepparo era solito muoversi in bicicletta.
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