Portogruaro, nuovo weekend senza treni: disagi e proteste dei pendolari
I lavori di potenziamento infrastrutturale impongono lo stop della circolazione: i pendolari chiedono sconti sugli abbonamenti per i ritardi dei bus sostitutivi
Un altro weekend senza treni nel Veneto orientale, per i lavori di potenziamento infrastrutturale della linea Venezia-Trieste. Protestano i pendolari, che denunciano: «I bus sostitutivi hanno un tempo di percorrenza quasi doppio». Secondo gli utenti, Trenitalia e Regione dovrebbero prevedere sconti sugli abbonamenti per i disagi patiti.
Traffico ferroviario ridotto
La nuova chiusura della linea, nell’intera tratta tra Mestre e Monfalcone, è prevista dalle 23 di domani, venerdì 17, alle 4.30 di domenica. Il disagio più importante sarà dunque nella giornata di sabato, quando tutti i treni verranno sostituiti con bus.
La chiusura della linea è legata ai lavori di ammodernamento tecnologico della tratta, ma anche agli interventi propedeutici alla realizzazione della bretella ferroviaria verso l’aeroporto.
Interventi importanti, ma le chiusure stanno causando parecchi disagi ai pendolari. «La circolazione ferroviaria della linea sarà sostituita con corse di bus, che hanno un tempo di percorrenza quasi doppio rispetto al servizio ferroviario», denunciano gli utenti, «Una circostanza che ha costretto centinaia di lavoratori a pagare di tasca propria mezzi alternativi al treno».
Viaggiatori infuriati
Il disagio si aggiunge agli altri problemi denunciati dai pendolari. Si va dai guasti che causano ritardi alle mancanze di Trenitalia nella gestione delle emergenze, con lunghe attese per l’attivazione dei bus sostitutivi. È accaduto a dicembre, con l’incidente ferroviario di Ceggia. E si è ripetuto nei giorni scorsi, a seguito dell’investimento mortale avvenuto a Carpenedo.
«La situazione incomincia a essere ai limiti della sopportazione, per chi deve per forza di cose prendere il treno per recarsi a lavoro a Venezia dal Veneto orientale», denuncia Oliviero Cassarà, storico pendolare di Musile, «Tutti questi disservizi, a fronte del costo dell’abbonamento che per il 2025 è aumentato. A detta di molti pendolari, ci si aspetterebbe da parte di Trenitalia non un aumento, ma al contrario una sostanziale opera di scontistica per chi è titolare di abbonamenti mensili e annuali, a fronte di un servizio pessimo e non sempre garantito. La pazienza è già da tempo finita e il silenzio da parte dell'azienda dei trasporti ferroviari e da parte dell'assessore ai trasporti Elisa de Berti sta creando rabbia e frustrazione in migliaia di lavoratori che sono al limite della sopportazione. Attendiamo una risposta concreta».
I weekend di blocco per i lavori dovrebbero essere 6. Oltre alle due di gennaio, sono previste interruzioni nei medesimi orari nei fine settimana del 7-9 febbraio, 14-16 febbraio, 7-9 marzo e 14-16 marzo.
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