Mostra il fucile all’amico, parte un colpo: giovane agricoltore ferito al petto
L’incidente con una carabina sportiva a San Nicolò di Portogruaro, il proprietario aveva appena avuto il porto d’armi. Ventiduenne operato all’Angelo
Mostra il fucile all’amico e, per errore, finisce per centrarlo al petto con un proiettile. Tragedia sfiorata, nella tarda serata di giovedì 9 gennaio, in via Campeio, nel rione di San Nicolò a Portogruaro.
Protagonisti due giovani di 22 anni, amici da sempre.
Il ferito è un imprenditore agricolo, il fucile da cui è partito il colpo appartiene a un coetaneo, idraulico e giocatore di rugby; il primo è ricoverato con una prognosi di 30 giorni all’ospedale dell’Angelo di Mestre, mentre il titolare dell’arma, dopo essere stato ascoltato per tutta la notte, è stato rilasciato dai carabinieri e ha potuto trascorrere la giornata di ieri a casa.
Cosa è successo
Ci si interroga – e i carabinieri indagano - sull’accaduto: quali sarebbero stati gli illeciti commessi a monte di quello che risulterebbe essere un episodio sfortunato? Sicuramente alla base c’è stata un’imprudenza: se l’arma che doveva essere mostrata non fosse stata carica, non sarebbe stato esploso alcun proiettile. Certo è che nessuno dei due ragazzi coinvolti potrà liquidare facilmente l’accaduto: non il ferito, ovviamente, ma neppure l’amico, che ieri era ancora fortemente sconvolto da quanto successo.
Stando alle prime dichiarazioni rilasciate ai carabinieri della compagnia di Portogruaro, l’idraulico rugbista da pochi giorni aveva ottenuto il porto d’armi.
L’arma in questione è una carabina sportiva, di quelle che si adoperano al poligono di tiro o che vengono impiegate nel mondo del tiro a segno. E, generalmente, i permessi che riguardano queste armi da fuoco non consentono di trasportarle oltre il tragitto tra casa e il tirassegno.
Giovedì 10 gennaio sera, comunque, il giovane idraulico sarebbe stato talmente ansioso di mostrare all’amico il suo nuovo “giocattolo” che non ha resistito.
La sua abitazione, pur essendo in una frazione diversa, non dista che poche centinaia di metri - non più di 200 - dalla residenza dell’imprenditore agricolo; quest’ultimo, da parte sua, ha subito le porte della sua azienda agricola, dietro la casa di famiglia.
Era ormai buio quando i due si sono trovati all’esterno, in aperta campagna.
Non si sa - anche questo dovrà essere chiarito in fase d’indagine - se i due stessero puntando a qualche oggetto e soprattutto quando sia stata caricata l’arma, se sul posto o prima del trasporto. Quel che si sa è che sarebbe partito il colpo, inavvertitamente, come precisano i militari dell’Arma.
Pallottola vicino al cuore
La pallottola, una calibro 22, ha colpito il giovane al petto, non lontano dal cuore; il ragazzo ferito si sarebbe trascinato al civico 80 poco distante, l’abitazione dei suoi genitori. Il ragazzo non ha mai perso conoscenza e, assieme al padre, ha raggiunto l’ospedale di Portogruaro per chiedere aiuto; lì i sanitari hanno deciso per un trasferimento d’urgenza a Mestre, facendo partire un elicottero del Suem.
All’Angelo il 22enne è stato sottoposto a un intervento chirurgico per estrarre il proiettile; solo dopo l’operazione, completata in piena notte, è stato dichiarato fuori pericolo. E, mentre il ferito era in ospedale, il proprietario dell’arma veniva ascoltato nella caserma dei carabinieri: su di lui pende la possibilità di un’accusa per lesioni colpose. Solo ieri mattina, quanto sono giunte notizie più confortanti sulle condizioni dell’amico, ha trovato un minimo di tranquillità.
La Procura di Pordenone ora disporrà una consulenza tecnica sulla tipologia di armi. La prima ipotesi di reato è di lesioni colpose, ma nel caso bisognerà attendere la querela, mentre per gli illeciti sul porto d’armi le verifiche del caso. —
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