Porto di Venezia, via alla corsa per la presidenza. Di Blasio c’è
Aperto il bando. Sono molti i candidati. Tra i nomi che circolano: Marinese, Torricella, Gasparato, Di Sarcina, Patroni Griffi. Musolino si chiama fuori
Candidature aperte per la guida dell’Autorità portuale di Venezia e Chioggia (nei documenti ufficiali citata come Mare Adriatico Settentrionale).
C’è tempo fino al 31 gennaio per presentare domanda al ministero delle Infrastrutture, anche se già cominciano a circolare alcuni nomi.
Il giorno di Natale il ministero delle Infrastrutture, a firma del capo di Gabinetto Alfredo Storto, ha pubblicato l’avviso per la raccolta di manifestazioni di interesse per il rinnovo dei vertici delle Autorità portuali di Venezia e Chioggia (Adriatico settentrionale); Livorno (Tirreno settentrionale); Napoli (Tirreno centrale); Cagliari (Mare di Sardegna) e Gioia Tauro (Tirreno meridionale e Ionio).
Il curriculum per la candidatura dovrà quindi essere presentato entro la fine del mese, accompagnato da una lettera che illustri le motivazioni del candidato.
Una volta ricevuta le candidature tuttavia non ci sarà alcuna procedura selettiva e non verrà redatta alcuna graduatoria. La nomina dei presidenti dell’Autorità portuale spetta infatti al ministero d’intesa con le Regioni interessate, sentiti anche i sindaci delle città coinvolte.
L’avviso è uscito il giorno di Natale, ci sono ancora venti giorni a disposizione, ma ci sono alcuni nomi che si possono già fare. Tra i candidati ci sarà, come ha già avuto modo di chiarire lui stesso, il presidente uscente, Fulvio Lino di Blasio.
«Mi candiderò per continuare a guidare il Porto di Venezia, che resta la mia priorità», disse Di Blasio alla Nuova quando uscì la notizia della sua candidatura, tra gli altri, anche per i Porti di Trieste e Taranto. «Un gesto di disponibilità nei confronti del ministro», spiegò Di Blasio, «che potrà così scegliere tra la varie professionalità il profilo più adatto per le varie autorità portuali che vanno al rinnovo».
La presidenza di Di Blasio, arrivato a Venezia da Taranto nel 2021, scadrà il prossimo maggio. Tra i nomi che in questi giorni circolano tra i vari attori della comunità portuale c’è anche quello di Vincenzo Marinese, ex numero uno degli industriali veneziani, oggi vice presidente nazionale di Confindustria con delega a Organizzazione e Rapporti con i territori e le categorie, e presidente di Fondazione Venezia.
Un nome che, a dire il vero, in molti pronunciano anche come possibile candidato a sindaco di Venezia per il centrodestra.
«Non mi passa nemmeno per l’anticamera del cervello», risponde Marinese riferendosi a entrambi i vestiti che qualcuno vorrebbe cucirgli addosso.
Il suo nome per la guida del Porto è cominciato a circolare nelle scorse settimane dopo alcuni suoi interventi sul rapporto tra l’Autorità e il Comune al quale, dal punto di vista di Marinese, dovrebbe spettare la pianificazione urbanistica delle aree di confine, come il waterfront di Santa Marta e San Basilio, e delle aree industriali.
«Mi auguro che il nuovo presidente sia un presidente del territorio, condiviso con il territorio e che sappia interpretare le radici di questo territorio», si limita a dire oggi Marinese.
Per restare al territorio, anche se nulla filtra sulle eventuali candidature già inoltrate, ci sono almeno un paio di nomi che girano come papabili, tra gli addetti ai lavori. Sono quelli di Matteo Gasparato, presidente del Consorzio Zai-Interporto Quadrante Europa di Verona e a capo dell’Unione degli interporti riuniti; e di Nicola Torricella, direttore generale della Città metropolitana di Venezia (già direttore tecnico proprio al Porto) di recente nominato nel Comitato di gestione dell’Autorità per la laguna.
Altre figure di cui si parla negli ambienti portuali italiani sono il presidente del Porto di Catania, l’ingegnere Francesco Di Sarcina, e l’ex presidente del Porto di Bari, Ugo Patroni Griffi, che gode della ampia stima. Non è invece intenzionato a candidarsi per Venezia il veneziano Pino Musolino, oggi alla guida del Porto di Civitavecchia.
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