«Porto Off-shore, pronti 600 milioni»

Brugnaro annuncia l’interesse di un imprenditore cinese. E punta sull’Agenzia dello sviluppo per il rilancio di Poveglia
Di Vera Mantengoli
Interpress/GF.Tagliapietra Venezia 03.05.2016.- Dibattito al Centro Civico delle Zietelle, Giudecca. Sindaco Luigi Brugnaro.
Interpress/GF.Tagliapietra Venezia 03.05.2016.- Dibattito al Centro Civico delle Zietelle, Giudecca. Sindaco Luigi Brugnaro.

«La nostra missione è quella di far tornare Venezia una città normale». Il sindaco Luigi Brugnaro è intervenuto ieri al “Tavolo di consultazione” al Centro culturale CZ95 della Giudecca ribadendo alcuni temi forti del suo pensiero e aggiungendo qualche novità.

Porto offshore. Il sindaco ha espresso l’urgenza di realizzare il Porto Off-shore, annunciando che ci sarebbe un investitore cinese disposto a versare la somma di 600 milioni di euro se il Porto Off-shore diventasse anche un punto di scambio merci oceaniche. Ha ribadito che il Mose è un «prezioso gioiello, dobbiamo tornare a presidiare il mare come un tempo, con la tecnologia».

Poveglia. Stroncato in pieno il progetto dell’Associazione Poveglia. L’isola finirà nel librone di proposte dell’Agenzia dello Sviluppo del Casinò per invogliare qualcuno a investire. «Sono preoccupato per Poveglia» ha detto «Io avevo investito 40 milioni per una clinica alimentare, ma ora ovviamente non posso più farlo e non so se si troverà ancora un matto disposto a investire quella cifra». Per Brugnaro l’associazione non sta in piedi: «Bisogna trovare la grana» ha detto «non basta mettere a posto i campi per fare le grigliate».

Giudecca. Il sindaco ha parlato così di «strategia generale», riferendosi all’obiettivo di portare in Giudecca lavoro. «Siamo qui per chiunque voglia aprire un’attività perché non si può pensare alla residenza senza al lavoro». Ha preso come modello Emergency di Gino Strada che ha portato volontariato, ma anche lavoro a chi lavora come medico. Per la Giudecca la vicesindaco Luciana Colle ha parlato di due immobili da alienare (Villa Hèrion, ex Caserma), dell’ex Convento Cosma e Damiano da acquisire gratuitamente tramite il federalismo demaniale e del Campo Marte, il quartiere popolare progettato dall’architetto Alvaro Siza che verrà ultimato dal Padiglione portoghese nella prossima Biennale di Architettura. «Non sappiamo» ha detto Colle «se l’intervento dei portoghesi sarà temporaneo o se proseguirà anche in futuro, vedremo».

Sicurezza. Il sindaco è tornato a ribadire l’urgenza delle celle di sicurezza: «Dato che le leggi non garantiscono che una persona venga messa in carcere, chiediamo più celle di sicurezza così che ci sia la possibilità per i molesti o gli ubriachi che disturbano di starsene una notte in cella e alla mattina uscire pagando 500 euro. Se si tratta di un minore, stare una notte in carcere e poi essere accompagnato dalla famiglia con una pedata del sindaco». Sulla sicurezza Brugnaro è ritornato anche su Via Piave dicendo che la situazione è «inaccettabile».

Patto di stabilità e bilancio. Il sindaco ha ribadito che si è sforato il Patto di Stabilità di 18 milioni, ma che ne attendevano 30 milioni tra Stato e Regione: «Non è giusto che noi paghiamo questa multa perché se ci fossero arrivati i soldi avremmo chiuso con 12 milioni in più. Quando ci sarà lo sblocco, come dovrebbe succedere, assumeremo 70 vigili in più». L’assessore Zuin ha ricordato che dopo anni si è chiuso il bilancio di previsione a fine anno e che si è chiuso il bilancio in pareggio. Il debito consolidato è di 800 milioni (inclusi i 32 del Comune): «Non abbiamo tagliato, ma ridotto le spese inutili. Questo significa amministrare la cosa pubblica».

Movida. Fondamenta degli Ormesini? Nessuna emergenza. «Non posso applicare la stessa ordinanza di campo Santa Margherita» osserva «Stiamo lavorando a un progetto più esteso per tutta la città, dalla riduzione dei take away ai pianini. Per i giovani si va avanti per il progetto Scomensera al Porto».

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