Porto off shore in Laguna, ok ambientale anche dalla commissione nazionale

Arriva l’ok per la valutazione di impatto ambientale anche dalla commissione nazionale Via. Soddisfatti il presidente del Porto Costa e il governatore Zaia. Ma Ravenna non ci sta

VENEZIA. «Abbiamo appreso con soddisfazione la notizia che, dopo l’avallo da parte della Commissione della Regione del Vento, il progetto del terminal portuale d’altura di Venezia ha ottenuto anche l’approvazione unanime da parte della Commissione di VIA (valutazione di impatto ambientale) nazionale. Il Ministero dell’Ambiente ha infatti comunicato oggi che l’off shore petrolifero e container di Venezia ha ottenuto il giudizio positivo di compatibilità ambientale della Commissione nazionale», è la dichiarazione del presidente del Porto Paolo Costa.

“Si tratta di un passo di enorme importanza per l’avanzamento di questo progetto, ottenuto in meno di un anno dalla sua presentazione. Finalmente l’obiettivo ambientale fissato con la Legge Speciale per Venezia del 1974 di estromettere i traffici petroliferi dalla Laguna oggi, dopo oltre 40anni di tentativi frustrati, potrà essere raggiunto. La rapidità della procedura e il numero limitato di osservazioni, peraltro in gran parte migliorative, su un progetto pubblicato per ben due volte, contribuiscono a rafforzare la convinzione che questa è la strada giusta da seguire e ci conforta sulla bontà di un progetto che persegue – e può soddisfare - più di un obiettivo di interesse nazionale, europeo e nordestino», prosegue Costa.

«In primis il già menzionato obiettivo di estromettere i petroli dalla Laguna; ma poi quello di aumentare - con l’adeguamento dello scalo di Venezia che va ad aggiungersi ad adeguamenti analoghi degli altri porti del sistema Alto Adriatico, costituito dal porto di Ravenna e dai porti Napa (North Adriatic Port Association) di Venezia , Trieste, Capodistria e Fiume che stanno collaborando - quella scala di attività che farà dell'Alto Adriatico un gateway vincente nell'alimentazione marittima da Sud dell'Europa centrale e orientale. L’offshore al largo della bocca di Malamocco consente, inoltre, la messa in valore delle infrastrutture di tutto il Nordest: dai terminal portuali di Marghera, Chioggia e Porto Levante, dall’interporto di Padova a quello di Verona, dall'asta idroviaria da Venezia a Padova al sistema idroviario padano fino a Rovigo e Mantova. Il sistema portule offshore-onshore di Venezia mette infine a disposizione del sistema portuale italiano una innovazione tecnologica ed organizzativa capace di aumentarne la sua competitività su scala europea», è la conclusione del presidente del Porto.

Zaia: «Prospettiva è un futuro sostenibile per Venezia». «Questo via libera «apre la strada alla realizzazione di un’opera capace di garantire il futuro sostenibile di Venezia e di rilanciare l’economia dell’intera area dell’Alto Adriatico nel suo rapporto con il Baltico e con l’intera realtà economica toccata da questo corridoio», è il commento del presidente del Veneto Luca Zaia. «Siamo di fronte ad un intervento che permetterà di accorciare di 4-5 giorni i tempi di trasferimento delle merci che giungono via mare a questa parte d’Europa - ha aggiunto Zaia - che permetterà di collegarli al meglio con i mercati mondiali, che non inciderà sull’assetto della laguna e anzi ne allontanerà parecchi rischi». «Così come il Canale di Suez ha cambiato il sistema di trasporto marittimo tra Europa e Asia nel secolo scorso, questa grande infrastruttura ci permette di aprire, anche guardando ad un’intesa con gli altri porti dell’Alto Adriatico e al corridoio intermodale col Baltico, un nuovo Canale, quello che definisco il »Suez del Terzo Millennio« lungo la stessa direttrice, divenuta oggi tra quelle più economicamente importanti del pianeta». «Un ulteriore motivo di soddisfazione - ha concluso Zaia - riguarda le prescrizioni all’approvazione del progetto, tra le quali c’è la previsione dell’analisi degli impatti dell’opera sulle attività di pesca e di acquacoltura, con le relative mitigazioni e compensazioni e previsioni economiche: un obiettivo che la Regione ha fortemente cercato e che ha trovato la piena disponibilità e collaborazione del sistema della pesca del Veneto».

Zoppas: "Sarà il fiore all'occhiello della logistica". Il presidente di Confindustria Venezia, Matteo Zoppas, ha espresso soddisfazione per l'ok della via nazionale al nuovo terminal offshore. «Oggi avere un sistema infrastrutturale all'avanguardia in grado di garantire più efficienza e velocità alle operazioni di import/export - ha sottolineato - è per le nostre aziende un fattore fondamentale. La leva per la crescita è soprattutto nei rapporti commerciali con l'estero e nelle capacità di arrivare sui principali mercati internazionali». «Per questo - prosegue la nota - siamo molto soddisfatti che il Ministero abbia dato parere favorevole alla Via nazionale per il progetto del Porto d'altura, che diventerà un fiore all'occhiello del sistema logistico veneziano, il tutto nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale della laguna. Grazie a questa nuova piattaforma
Venezia infatti potrà giocare un ruolo di crocevia dei flussi e traffici commerciali facendo rete con i principali collegamenti regionali, italiani ed europei. Il passaggio per Venezia di traffici che oggi circumnavigano l'Europa, oltre a creare potenziali nuove occasioni di business locale porterà benefici anche a tutto l'indotto. Il porto offshore potrà inoltre incidere in modo importante sulla direzione di riqualificazione di Porto Marghera dando nuovo slancio per la rinascita di attività logistico produttive».

Chisso: "E' una bella notizia". «È una bella notizia per Venezia, per la conservazione dell'equilibrio della sua laguna, per il suo rilancio dal punto di vista economico. Speriamo che si possa passare alla realizzazione nel più breve tempo possibile». Lo ha detto l'assessore alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso, commentando il parere favorevole espresso dalla Commissione nazionale di Valutazione d'Impatto Ambientale al progetto del Porto Off Shore al largo della laguna, dove far attraccare le grandi navi da trasporto di qualunque tonnellaggio provenienti da tutto il mondo. «Siamo davvero di fronte ad un'opera strategica fondamentale, che ci apre al cuore dell'Europa centrale e dell'Est e ai Paesi Baltici nei nostri raccorti con l'Asia e l'estremo Oriente - ha concluso Chisso - un'opera capace di adeguare la tradizione marittima di
Venezia ai cambiamenti avvenuti nella tecnologia navale liberando la laguna dalle navi da carico che non sono compatibili con il suo equilibrio».

Ravenna: «Alleanza con Trieste contro Venezia». «La nostra condizione per tornare a fare parte dell'associazione dei porti del Nord Adriatico, il Napa, è che Venezia ritiri il suo progetto dello scalo off-shore». Lo ha detto il presidente dell'Autorità portuale di Ravenna, Galliano Di Marco, nel corso di una conferenza stampa nella quale ha criticato l'ente portuale veneziano, cercando la sponda con Trieste. «Molto presto incontrerò la presidente della Regione Friuli, Debora Serracchiani, per aprire un dialogo - ha continuato Di Marco -. Mi fa piacere che si sia accorta che il progetto veneziano danneggia in primis loro».

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