Porto off shore in Laguna, c’è l’ok della Regione per l’impatto ambientale
VENEZIA. Nell'ambito della procedura di VIA (Valutazione di impatto ambientale) statale del progetto del «Terminal plurimodale off-shore» al largo della costa veneta, la Commissione regionale ha votato all'unanimità il parere favorevole di compatibilità ambientale accompagnato da numerose prescrizioni che pongono altrettanti impegni e vincoli di cui i proponenti (Magistrato alle Acque e Autorità Portuale di Venezia) dovranno tener conto nella fase di progettazione definitiva. Ne dà notizia l’assessore all’ambiente Gianfranco Bettin precisando però che in quella sede il Comune non poteva esprimere un voto.
«Abbiamo preso atto con soddisfazione del fatto che è stato firmato un protocollo di intesa tra Regione, Porto e associazioni di categoria della pesca che prevede azioni di mitigazione e di compensazione con l'obiettivo di porre rimedio alle penalizzazioni che l'opera comporterà sul comparto pesca, sia in fase di cantiere che di esercizio», sottolinea Bettin. Il Comune tuttavia ha sottolineato gli elementi di criticità del progetto, soprattutto in tema di mobilità di mezzi e di merci in terraferma, in considerazione del deficit infrastrutturale attuale, sia della rete stradale che ferroviaria, e dell’indefinitezza tuttora perdurante sulle soluzioni che verranno attuate in prospettiva, che non devono penalizzare né i residenti né il verde urbano e agricolo.
«E' stata poi rimarcata la necessità di prevedere un programma di monitoraggio ante, in e post operam; in particolare prima dell'avvio dei lavori sarà necessario acquisire dati su presenza e stato di conservazione di habitat e specie di interesse comunitario - spiega Bettin - Il Comune, infine, ha espresso preoccupazione per le 5 isole artificiali temporanee previste in laguna nella fase di cantiere, chiedendo che siano individuate modalità e tempistiche di intervento più appropriate, al fine di ridurre al minimo gli impatti sull'ecosistema lagunare».
«La proposta di porto off-shore è certamente tra le più innovative e meritevoli di assidua e profonda attenzione, per le prospettive radicalmente nuove che potrebbe aprire in laguna nel senso della ricomposizione ambientale, facendone uscire alcune attività attualmente di forte impatto e ponendo a disposizione di tali attività strutture e infrastrutture di diversa e inaudita potenzialità» è il commento finale di Bettin, «am ciò non può avvenire senza attenta verifica delle precondizioni e delle conseguenze. E’ il lavoro che, in pieno spirito costruttivo, si sta facendo da tempo».
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