Porto, niente soldi per le sponde Gli inquinanti finiscono in laguna

La relazione dell’Autorità: «Gli interventi programmati hanno subito un notevole rallentamento» La carenza di stanziamenti da parte del governo si ripercuote anche sul sistema di drenaggio
MARGHERA . Non ci sono attualmente risorse per gli interventi di consolidamento delle sponde dei canali portuali, che per questo nell’ultimo anno si sono notevolmente rallentati, con i conseguenti problemi dal punto di vista ambientale, per il possibile sversamento in laguna di sostanze inquinanti. Una situazione di incertezza che prosegue tuttora. A lanciare l’allarme - all’interno della sua Relazione Annuale riferita al 2016, resa nota pochi giorni fa - è la stessa Autorità Portuale di Venezia. Lo stesso assessore regionale allo Sviluppo economico Paolo Marcato aveva confermato nei giorni scorsi che non ci sono attualmente novità per quanto riguarda i marginamenti di Porto Marghera. I progetti ci sono ma non i 200 milioni che servirebbero per completarli.


La nota del Porto.
Scrive a questo proposito l’Autorità Portuale nella sua relazione: «Nel corso del 2016 gli interventi programmati dal Magistrato alle acque, ora Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche, volti a impedire il rilascio in laguna dalle sponde dei canali portuali di materiali inquinanti hanno avuto un notevole rallentamento dovuto ai mancati finanziamenti governativi. In tale ambito l’Autorità Portuale ha avuto vari contati con il Ministero dell’Ambiente e l’Avvocatura dello Stato finalizzato a render noto il fatto di non possedere, nell’ambito della propria autonomia finanziaria, i capitali necessari per sostenere l’onerosità derivante dagli interventi conseguenti al marginamento alla stessa attribuiti, non beneficiando, neppure in minima parte, delle cosiddette transazioni economiche a valenza ambientale poste in essere dal Ministero dell’Ambiente dal Magistrato alle Acque e dai privati frontisti di Porto Marghera. Tale carenza di risorse è destinata a ripercuotersi anche sugli obblighi di gestione del sistema di drenaggio delle acque di falda e di manutenzione dei tratti di sponda i cui lavori di messa in sicurezza sono terminati e che il Provveditorato interregionale per le Opere Pubbliche ha iniziato a riconsegnare all’Autorità Portuale». Se il Provveditorato non troverà le risorse per gli interventi, il problema del rilascio di inquinanti nei canali portuali e dunque in laguna sembra destinato ad aggravarsi.


Fondali da scavare.
Un milione per scavare i fondali in Marittima per le Grandi Navi: tra gli altri interventi, il Porto ha speso lo scorso anno poco meno di un milione di euro per gli scavi di manutenzione del bacino di evoluzione della Marittima, di quello interno, di quelli del canale del Tronchetto e della Giudecca - con relativi accosti - e di San Nicolò, funzionali alla percorribilità da parte delle navi da crociera che entrano e escono dallo scalo passeggeri. L’intervento che ha lo scopo di garantire il mantenimento dei fondali degli spechi acquei delle aree della Marittima e del canale della Giudecca, è servito a rimuovere le masse di sedimenti spostati dalle eliche dei rimorchiatori e dalle stesse navi da crociera durante le precedenti stagioni che sono andate ad accumularsi di volta in volta lungo le banchine e negli stessi bacini. «Per assicurare manovrabilità in sicurezza alle navi», scrive l’Autorità Portuale nella relazione, «si è ritenuto indispensabile procedere all’escavo manutentorio di pulizia lungo tutti gli accosti di Marittima a profondità diverse a seconda delle necessità di ogni accosto».


Banchina Emilia al Molo B
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Dovrebbero concludersi entro l’anno - per un importo di 8 milioni e 150 mila euro - i lavori di ristrutturazione della banchina Emilia al Molo B all’interno dell’isola portuale di Marghera. Prevista la realizzazione di una banchina a diaframma, il rifacimento dell’impalcato della stessa banchina aumentandone il carico di esercizio nuove vie di corsa per le gru dell’area e infine un nuovo sistema di raccolta delle aree meteoriche.




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