Porto, merci in aumento calano solo i crocieristi
MARGHERA. Traffico merci in netta ripresa (+19% con oltre 21 milioni di tonnellate negli ultimi dieci mesi) nelle banchine del porto, a cominciare da quello assicurato - malgrado i fondali dei canali lagunari arrivino solo ad pescaggio massimo di 12 metri - dalle navi porta contanier, dei “project cargo” e del traffico di trailer su navi Ro/Ro diretti a Francorforte che è in continua evoluzione.
A diminuire è soltanto il numero di passeggeri (crocieristi) che arrivano o partono dalla Stazione Marittima: una riduzione negli ultimi dieci mesi del 12% a causa della decisone assunta volontariamente dalle compagnie di Cruise di rispettare - finché non arriverà una decisione del Governo - il limite delle 94 mila tonnellate massime per le grandi navi che arrivano a Venezia attraversando il bacino di San Marco. «I dati confermano le grandi potenzialità del porto veneziano che nel settore commerciale vede un costante aumento dei traffici già dal 2012», commenta Paolo Costa, presidente dell’Autorità Portuale, «mentre la riduzione della stazza delle navi da crociera che accedono in laguna per decisione delle compagnie continua inevitabilmente ridurre il traffico di passeggeri».
Oltre al traffico commerciale (+10%), crescono sia il traffico industriale (9,1%) legato alla movimentazione di merci per le imprese manifatturiere e quello petrolifero (47,7%) che con l’entrata in funzione della bioraffineria dell’Eni ha visto aumentare l’arrivo di navi cisterne cariche di combustibili raffinati e di olio di palma per il biodiesel. L’aumento dei traffici è ancora più consistente (13,8 % negli ultimi dieci mesi) per quanto riguarda le merci caricate sui container, malgrado - come sottolinea Paolo Costa - il limite di pescaggio dei canali portuali sia arrivato al massimo scavabile dei 12 metri che corrisponde ad un carico massimo sulle navi di 6.700 Teu . «Un limite pesante», precisa Costa, «che ci taglia fuori dai grandi traffici commerciali via nave tra Oriente e Occidente, fintanto che, come sosteniamo da tempo, non si realizzerà il porto off-shore che è in attesa solo del via libera finale».
A dare fiato al traffico di navi container c’è anche «la riconquistata linea diretta verso i mercati emergenti con l’intervento di compagnie francesi, arabe e cinesi. Infine c’è la nuova frontiera delle “Autostrade del mare” che, dal nuovo terminal di Fusina, sta sviluppando il più veloce, il più “verde” e il più efficiente servizio di collegamento tra l’Europa Centrale (Francoforte) e la Grecia: è l’unico interamente intermodale capace di coniugare il trasporto marittimo e ferroviario ed è, a tutti gli effetti, un ponte gettato a Venezia tra le economie e i mercati europei. Dal terminal di Fusina è partito due settimane fa il primo treno dal porto di Venezia per Francoforte per il trasporto di trailer (camion senza motrice) via Brennero fino ai mercati dell’Europa Centrale. Con questo nuovo servizio i corridoi di trasporto trans-europei trovano, attraverso il "porto-corridoio Brennero-Venezia", la loro naturale prosecuzione nelle Autostrade del Mare e sfruttano il potenziale commerciale del Mediterraneo Orientale.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia