Porto Marghera, in arrivo 156 milioni per la riqualificazione
MARGHERA. Se non ci saranno intoppi, prima del prossimo Natale potrebbe arrivare la lieta notizia. Una sorta di regalo di Babbo Natale, con 23 progetti da realizzare nell’arco dei prossimi tre anni che vale poco più di 156 milioni di euro, destinato esclusivamente alla prima zona industriale di Porto Marghera e delle aree di Fusina, Malcontenta e del Vallone Moranzani, che da anni aspetta di essere risanata e provvista di tutte le infrastrutture e i sottoservizi necessari al rilancio.
Da mesi il Comune, la Regione e l’ Autorità Portuale stanno lavorando, insieme al ministero dello Sviluppo Economico e sentendo anche il parere di Confindustria Venezia, alla stesura di un nuovo Accordo di Programma per dare finalmente un volto nuovo a Porto Marghera, impoverita e inquinata dalla raffica di chiusure di cicli produttivi, discariche e aree ex industriali abbandonate a se stesse e aree residenziali, come Malcontenta, assediate da traffico pesante e impianti pericolosi. Si tratta di 23 progetti, proposti da Comune, Regione e Autorità Portuale - con il coinvolgimento, per alcuni di questi e come soggetto attuatore, della Provincia, del Consorzio di Bonifica Acque Risorgive e di Veritas spa - che sono già stati presentati e valutati dal ministero dello Sviluppo Economico che ha deciso di mettere sul piatto per Porto Marghera 102 milioni di euro, recuperati dalla restituzione allo Stato italiano di circa 300 milioni di euro totali (parte dei quali andrà anche a Porto Torres in Sardegna) sborsati dalla multinazionale Alcoa che aveva ingiustamente usufruito di uno sconto della bolletta energetica, poi bocciato dalla Commissione Europea.
Al consistente investimento previsto dal ministero, si aggiungono 20 milioni della Regione Veneto, 15 milioni dell’Autorità Portuale, poco più di 4 milioni del Comune di Venezia e 14 milioni provenienti da altri soggetti, in particolare la San Marco Petroli spa ( milioni per il rifacimento della banchina e lo spostamento già previsto dall’Accordo Moranzani) e dal Provveditorato alle opere pubbliche (10 milioni per banchinamento Molini sul canale Ovest). Un bel gruzzolo in tempi di crisi economia e di draconiana Legge di Stabilità che imbriglia gli investimenti degli enti locali.
L’elenco dei progetti da finanziare e realizzare è stato ormai definito al ministero del Lavoro con una serie di consultazioni e tavoli di lavoro; il prossimo passo sarà l’approvazione delle delibere di approvazione dell’Accordo di Programma da parte dei soggetti coinvolti, dopo di che, già dall’inizio dell’anno prossimo, si potrebbero vedere aprire i primi cantieri.
Sui tempi di realizzazione dei 23 progetti il Ministero prevede la piena applicazioni delle semplificazioni amministrative (a cominciare dalla concessione delle autorizzazioni richieste) con l’obbiettivo di avviare e completare tutti gli interventi entro tre anni.
Alcuni dei progetti inclusi nell’Accordo di Programma sono già a livello di progettazione definitiva ed esecutiva e dovrebbero essere proprio questi i primi ad aprire i cantieri: si tratta degli interventi sulla rete idraulica del Lusore e in area Moranzani e la realizzazione della rotonda tra via dell’Elettricità e via Padana (la statale 11). I restanti progetti sono a livello di preliminare o ancora in studio di fattibilità, ma con l’accellerazione chiesta dal ministero verranno mano a mano approvati in via definitiva per poi realizzarli. Se tutto andrà come previsto, la svolta tanto attesa a Porto Marghera, sembra davvero alle porte.
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