Porto Marghera, giovane papà trovato morto in azienda
Il fatto è avvenuto attorno alle 15.15 di lunedì 10 febbraio a Marghera, all’interno di uno yacht in carico alla ditta in subappalto per la quale l’uomo lavorava
![Purtroppo vani i soccorsi al giovane operaio, padre di famiglia](https://images.nuovavenezia.it/view/acePublic/alias/contentid/1h5zp17ftht2cou5jhp/0/ambulanzagenerica1-jpg.webp?f=16%3A9&w=840)
Dramma a Porto Marghera, nel primo pomeriggio di lunedì 10 febbraio. Un uomo di origine bengalese, padre di famiglia, è stato trovato morto sul posto di lavoro, all’interno di uno yacht sul quale lavorava per una ditta in appalto.
Non aveva ancora compiuto 35 anni, era arrivato dal Bangladesh attraverso la Libia solo tre anni fa, un viaggio della speranza che lo aveva portato a Venezia per lavorare e mantenere i suoi parenti. Non senza grosse difficoltà e problemi economici che si trascinavano.
Abitava a Marghera, aveva un bimbo di pochi anni che invece risiedeva in Bangladesh, sempre nei suoi pensieri, e una moglie.
«Un paio di mesi fa aveva perso il padre» spiega la comunità bengalese, che si è già stretta attorno ai famigliari «e si era sentito perduto. Sulle sue spalle gravava tutto il peso del mantenimento dei suoi parenti, che sentiva evidentemente molto gravoso. Aveva fatto richiesta di asilo e successivamente aveva ottenuto dopo una lunga attesa, il permesso di soggiorno. Una situazione difficile e faticosa».
La notizia lunedì pomeriggio ha fatto il giro delle moschee e dei gruppi di bengalesi. «Siamo disponibili ad aiutare la famiglia» spiega la comunità.
Il lavoratore spesso pensava al figlio piccolo, che sta in Bangladesh, in molti post ricordava le feste di fine Ramadan, senza il bimbo, la Eid, il desiderio di crescerlo.
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