Porto, il veneziano Musolino è il nuovo presidente
VENEZIA. Via libera alla nomina di Pino Musolino a presidente dell’Autorità portuale. La commissione Trasporti della Camera ha ieri votato a favore della proposta del governo con 21 voti favorevoli e 9 contrari (Cinquestelle). Assenti i deputati delle altre forze politiche. Nomina votata soltanto dai parlamentari del Pd. Un voto che segue quello della settimana scorsa al Senato, anch’esso concluso con esito positivo. Si conclude così il periodo del cosiddetto “semestre bianco”.
Adesso il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, potrà firmare il decreto di nomina. E l’incarico diventerà operativo. Musolino, 39 anni, veneziano della Giudecca, lavora da anni all’estero in ambito portuale. Esperto di assicurazioni prima a Londra, poi ai porti di Anversa e Singapore.
Consigliere Ds nella Municipalità se n’era andato da Venezia in polemica con il suo ex partito. Adesso è stato ripescato. «Assunto dopo aver presentato il curriculum e aver fatto un colloquio con il ministro via Skype», ha raccontato lui stesso alla Nuova nello scorso dicembre. «Sono davvero onorato di questa nomina», dice, «sento anche il peso di una grande responsabilità. Cercherò di far bene per la mia città».
I tempi di insediamento con lo scambio delle consegne con l’uscente Paolo Costa sembrano davvero stretti.
«Manca solo il decreto e alcuni passaggi tecnici», dice il nuovo presidente, «oggi lavoro in una azienda privata e dovrò trattare la mia uscita». Giovane e determinato, Musolino sembra avere le idee chiare anche sullo scenario di breve periodo. Dice di avere già in testa il nome del futuro segretario generale. «Un veneziano che si intende molto di questioni portuali», dice, «ma adesso è presto per parlarne». Tira dritto rispetto alle critiche già ricevute da alcuni ambienti portuali e sindacali per la sua «scarsa esperienza e autorevolezza». Presidente del dopo riforma, Musolino adesso non dovrà più rendere conto a un Comitato portuale composto da decine di persone e rappresentanti, ma solo a un Comitato di gestione di cinque persone. Una sorta di Consiglio di amministrazione.
«Il nostro porto di Venezia e Chioggia ha bisogno di una governance nei suoi pieni poteri per affrontare le questioni aperte», dice il deputato veneziano del Pd Michele Mognato, che ha votato ieri la nomina di Musolino, «ci si metta dunque al lavoro perché sono più che fondate le preoccupazioni per il futuro dell'attività portuale commerciale e passeggeri che coinvolge migliaia di lavoratori e tantissime imprese. Bisogna saper coniugare opportunità di sviluppo e lavoro con l'uso portuale sostenibile nella nostra laguna».
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