Porto chiuso: «Casson si dimetta»

Chioggia. La Lega con Dolfin attacca il sindaco per non aver tutelato gli interessi delle categorie
Di Elisabetta B. Anzoletti

CHIOGGIA. «Casson non sa tutelare gli interessi delle categorie, meglio che si dimetta subito».

Il suggerimento arriva, e non è la prima volta, dalla Lega Nord che ritiene che la decisione di Magistrato alle acque e Consorzio Venezia Nuova di chiudere le bocche di porto per l’alloggiamento dei cassoni del Mose senza tenere conto delle esigenze delle categorie denoti la “totale mancanza di considerazione per il nostro comune”.

Non è la prima volta che i residenti hanno la sensazione che gli enti sovracomunali, Magistrato in primis, facciano in città il bello e cattivo tempo. È successo già lo scorso anno con l’inizio in ritardo dei lavori di ripascimento della spiaggia che si sono protratti fino a stagione iniziata e con il rinvio dei lavori della diga soffolta. La notizia della chiusura del porto ha fatto ancor più discutere in questi giorni con i recenti fatti di cronaca: l’arresto di 35 persone per tangenti legate tra gli altri agli appalti del Mose, la creazione di fondi neri, le bustarelle passate ai politici per omettere qualsiasi tipo di controllo. L’operato di Magistrato e Consorzio Venezia Nuova è nell’occhio del ciclone e brucia ancora di più che la città debba accettare passivamente tempi e modi decisi da loro. Malgrado le inchieste, gli arresti e gli scandali il Mose sta andando avanti e ora a Chioggia, dopo il Lido, si è arrivati all’affondamento dei cassoni. Un’operazione che richiede la chiusura del porto per 48 ore per otto volte, da giugno a settembre, a partire da questo weekend. Il calendario è stato deciso dal Consorzio creando forti polemiche.

La marineria non voleva chiusure infrasettimanali, i diportisti non volevano l’interdizione alla navigazione nei finesettimana. Malgrado le proteste, il Consorzio ha tirato dritto. «Se si arriva a chiudere il porto», sbotta il capogruppo della Lega, Marco Dolfin, «senza che le categorie siano state coinvolte nella decisione significa che gli enti sovracomunali fanno a Chioggia quello che vogliono, in barba a tutto e a tutti. Dimostrazione lampante che la città non ha peso all’esterno e che il sindaco non riesce a farsi rispettare e a tutelare gli interessi delle categorie. Ma come si fa a chiudere la navigazione in piena stagione?».

Il mondo del turismo nautico perderà questo primo weekend estivo, la marineria sta valutando di scioperare per tutti i giorni di lavoro che perderà per le prossime chiusure (19-20 giugno, 30 giugno- 1 luglio, 10-11 luglio, 21-22 luglio, 31 luglio- 1 agosto, 12-13 agosto, 25-26 agosto).

«L’amministrazione dov’è?», continua il rappresentante della Lega Nord, «il sindaco invece di gongolare per possibili candidature alle regionali, faccia sentire la voce della città e si rimbocchi le maniche. E’ tempo di un bell’esame di coscienza. Prenda atto che in tre anni non ha fatto nulla, cambi registri oppure si faccia da parte perché altri due anni così sarebbero deleteri per Chioggia».

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