Porto al Demanio, l’Aspo: «Non si farà»
CHIOGGIA. «Lo scioglimento di Aspo sarà deciso in una conferenza dei servizi che, al momento, il Ministero delle infrastrutture non ha ancora convocato». Lo spiega il presidente dell’Azienda speciale per il porto, l’imprenditore veneziano Damaso Zanardo che ribadisce anche la piena regolarità della posizione di Aspo nella vicenda del deposito di gpl. Zanardo è stato nominato presidente a ottobre scorso, sostituendo Gian Michele Gambato.
Aria di chiusura. A annunciare che la fine di Aspo sia imminente è stato il comitato No Gpl dopo un colloquio con il presidente dell’Autorità portuale di sistema Pino Musolino. Il presidente dei No Gpl Roberto Rossi ha spiegato che entro febbraio i terreni portuali saranno trasferiti al Demanio e da lì, verosimilmente, alla nuova Autorità portuale e ha riferito anche che il decreto di chiusura di Aspo sarebbe pronto. Notizia che al momento non viene confermata né dal sindaco Alessandro Ferro né dal presidente Zanardo che sta continuando nell’attività come nulla fosse.
Riorganizzazione. Zanardo ammette che le procedure per lo scioglimento siano state avviate, ma il Mit non ha ancora fissato modalità e date. «A dicembre dello scorso anno», spiega Zanardo, «la giunta della Camera di commercio di Venezia Rovigo Delta Lagunare e il consiglio di amministrazione di Aspo hanno dato avvio alla procedura di riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione dell’Azienda speciale per il Porto, così come previsto dalla nuova disciplina sulle Autorità di sistema portuale introdotta dal decreto legislativo 169 del 2016. La delibera per lo scioglimento è stata inviata al Ministero delle infrastrutture, competente in tale ambito, e, per conoscenza, al Ministero dello sviluppo economico e all’Autorità di sistema, con la richiesta di convocare con urgenza un’apposita conferenza dei servizi. A oggi il Mit non ha dato alcuna indicazione sulla data di convocazione».
Terreni. «Non abbiamo comunicazioni», spiega il presidente Aspo, «sulla decisione del Demanio di entrare in possesso entro la fine di febbraio dei terreni in gestione a Aspo». Al momento quindi l’Azienda continua a esercitare le competenze sulle aree portuali e anche di recente ha incontrato il comitato per il rilancio del porto per ascoltare le istanze delle imprese e per procedere con una pianificazione delle attività. «Parte dei terreni e dei manufatti di Val Da Rio», precisa Zanardo, «sono stati acquistati dalla Camera di commercio con proprie risorse, ovviamente pubbliche, e destinati allo svolgimento di attività portuali. In trent’anni di attività Aspo ha sostenuto le imprese, l’operatività e le attività del porto di Chioggia con servizi e investimenti, riversando sul territorio 500 mila euro di risorse proprie all’anno».
Impianto Gpl. Zanardo torna anche sull’iter amministrativo per il deposito gpl di Punta Colombi. «Su precisa richiesta del nostro cda», spiega il presidente, «il procedimento è stato esaminato da un qualificato legale esterno, docente universitario di diritto amministrativo che, con apposito parere pro veritate, ha confermato la legittimità e la regolarità dell'iter».
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