«Portate il commissariato nel Miranese»

Armelao (Ugl) e Maccari (Coisp): garantirà una volante 24 ore su 24 ai 140 mila residenti dell’area

MIRANO. «Miranese insicuro? Spostare il commissariato di polizia di Marghera». La proposta di Mauro Armelao, segretario regionale dell’Ugl Polizia di Stato, è chiara: se non si possono avere più uomini, trasferiamo nei punti più sensibili del territorio quelli che già ci sono. Da dove servono meno a dove maggiore è la richiesta di sicurezza.

Per Armelao è possibile aprire un commissariato nel Miranese: «Chiudendo il commissariato di Marghera, che dista meno di un chilometro dalla questura di Marghera, cinque dal commissariato di Mestre e dieci dalla questura di Piazzale Roma. Il commissariato distaccato del Miranese potrebbe garantire, così come avviene per quelli di Jesolo, Chioggia e Portogruaro, una volante H-24».

Decentramento dei presidi di polizia dunque, per garantire maggior controllo del territorio giorno e notte. Ma non solo: «Potrà erogare anche servizi amministrativi per i 140 mila residenti del Miranese», spiega Armelao, «pensiamo a passaporti, licenze, permessi di soggiorno, alleviando nel contempo il lavoro dell’ufficio immigrazione della questura».

Un’ipotesi che era stata portata avanti da tempo dal segretario generale del sindacato di polizia Coisp, Franco Maccari: «Il commissariato non è solo un ufficio, è un riferimento di pubblica sicurezza: quello che i cittadini oggi chiedono e che si continua a sminuire. Bene le telecamere, ma non bastano: serve l’uomo. Detto questo non toglierei il commissariato a Marghera, ma lo aggiungerei al Miranese».

Tra l’altro il commissariato di polizia colmerebbe il vuoto lasciato nel territorio dal vecchio progetto di tenenza dei carabinieri a Mirano: il Comune ha acquistato l’area (tra via Scaltenigo e via Cavin di Sala) ma ha dovuto incassare la doccia gelata del Ministero che ha detto di non avere uomini.

Sulle soluzioni immediate Armelao è con il prefetto Domenico Cuttaia: «Per riportare serenità ai cittadini serve una task force. Il Miranese, come Mestre, ha bisogno di controlli H-24. I dati forniti dal prefetto dipingono una situazione allarmante, ma siccome le risorse sono quelle che sono, l’unica cosa da fare subito è ricorrere all’aiuto del secondo reparto mobile di Padova e del battaglione dei carabinieri di Mestre». Insomma: impiego di tutti gli uomini disponibili.

«Bisogna capire che la sicurezza è un beneficio, non un costo», conclude Maccari, «ora se ne stanno accorgendo anche nel Miranese, speriamo che le soluzioni arrivino prima che i buoi siano scappati dal recinto».

Filippo De Gaspari

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