Popolazione giù, cresce solo Mestre centro

I residenti nel comune passati da 264.579 a 263.859: Venezia ha perso altri 700 abitanti nel 2015
Diminuiscono gli abitanti del comune di Vemezia, solo Mestre Centro in controtendenza
Diminuiscono gli abitanti del comune di Vemezia, solo Mestre Centro in controtendenza

VENEZIA. L’esodo dal centro storico non si ferma e anzi accelera. Se l’anno scorso a Venezia si erano persi circa 350 residenti rispetto all’anno precedente, nel 2015 il ritmo si è accelerato.
Secondo i dati dell’Ufficio Statistica del Comune aggiornati all’altro ieri, infatti, si è scesi dai 56.311 residenti di un anno fa, ai 55.583 con una perdita di oltre 700 residenti: di questo passo, entro il 2016, anche la barriera dei 55 mila abitanti sarà infranta, con una diminuzione costante.
Ma è tutto il Comune di Venezia sul piano demografico, a segnare una battuta d’arresto nell’anno appena concluso, passando da 264.579 abitanti di un anno fa ai 263.859 attuali e anche l’entroterra mestrino, nel suo complesso, perde qualche centinaio di abitanti, con la sola Municipalità di Mestre centro in controtendenza.

Stranieri. Ma a tenere su dal punto di vista demografico la terraferma sono soprattutto i nuovi residenti stranieri, con una presenza di cittadini di altre nazionalità, in buona parte immigrati, che superano ormai le 34 mila unità, quasi il 15 per cento della popolazione comunale complessiva.
La comunità più rappresentata risulta essere quella del Bangladesh, con oltre 5 mila residenti, seguita da moldavi e rumeni, con uomini impegnati soprattutto nel settore dell’edilizia e donne in quello dell’assistenza domiciliare.
Un fenomeno invece quasi assente in centro storico per l’alto costo della vita che fa sì che gli immigrati, come i turisti, sostino in città durante la giornata, ma poi tornino in terraferma, dove quelli regolari hanno appunto preso la residenza.

Città di sosta. Nel complesso i dati ci confermano che Venezia sta diventando ogni giorni di più una città di sosta e di transito piuttosto che una città di residenza, perché l’alto numero di persone che quotidianamente la popolano, compresi i turisti soggiornanti e gli studenti universitari poi non diventa mai - se non in una quota minimale - stanziale. E se l’effetto visivo può essere quello di una città popolata, la rete dei servizi di prima necessità e dei cosidetti negozi di vicinato è sempre più “tarata” sui residenti effettivi, come testimoniano le continue chiusure di negozi di questo tipo.

Il Lido tiene. Tornando comunque all’indice demografico dell’annata, va registrata, ancora una volta, la buona tenuta del Lido, che continua sì a perdere abitanti, ma in misura ridotta. Nell’ultimo anno circa un centinaio di persone, ma restando ampiamente sopra quota sedicimila residenti, a conferma di una comunità reale e radicata nell’isola. Più accentuato, in percentuale, il calo di abitanti nelle altre isole. Murano e Sant’Erasmo ne hanno persi nell’ultimo anno una cinquantina sugli oltre 5 mila residenti. Burano, Mazzorbo e Torcello circa 60 su un totale vicino ai 2800. Più accentuato il calo dei residenti di Pellestrina, che sono diminuiti di circa 75 unità, con un totale vicino ai 3800 abitanti.

Il trionfo dei single. Tornando ai dati complessivi del Comune di Venezia, da segnalare che quasi un terzo delle oltre 129 mila famiglie presenti sul nostro territorio è composto da una sola persona, fenomeno presente in particolare in centro storico e che si lega anche al progressivo aumento dell’età media dei residenti.
Preoccupa soprattutto per il centro storico un calo che sembra accentuarsi senza aver raggiunto ancora il cosidetto “zoccolo duro” dei residenti, anche per un saldo negativo che persiste tra nati e morti. Il vero problema è però che non c’è ricambio e che non arrivano neppure in parte nuovi residenti a bilanciare quelli che si perdono.
Un problema che non si può affrontare solo “annegando” Venezia nei più ampi confini della Città Metropolitana, ma che riguarda evidentemente i costi sempre più alti del vivere in centro storico.<QM>(e.t.)

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