Pontile privato sulla riva. I vigili: «Per noi va bene»

«Migliora la fruizione della riva». I residenti: «Ci prendono in giro, andiamo in Procura». La protesta e l’esposto: «Non possiamo più scaricare le merci»
A sinistra la riva pubblica com'era, a destra la stessa riva pubblica com'è ora con il pontile privato.
A sinistra la riva pubblica com'era, a destra la stessa riva pubblica com'è ora con il pontile privato.

VENEZIA. Esposti, segnalazioni. Denunce di «appropriazione di una riva pubblica». Ma per i vigili è tutto in regola. «Anzi, il nuovo pontile va in parte a migliorare la fruizione della riva». È questa la risposta dai toni piuttosto sorprendenti inviata ai cittadini di Cannaregio dal comandante della Polizia urbana Marco Agostini. 130 residenti avevano inviato qualche settimana fa al Comune un esposto sulla nuova infrastruttura realizzata in legno con corde rosse e maniglie di ottone a servizio della porta d’acqua dell’hotel Abadessa, campiello Priuli. Altri duemila hanno sottoscritto una petizione on line.

La risposta del Comune è la seguente: «Il pontile è stato realizzato con una Scia, cioè la semplice dichiarazione di un professionista, che ha dato esito positivo». Iter cominciato con il parere positivo dato dalla Polizia locale: «A condizione che la nuova opera non vada ad inficiare l’utilizzo dell’adiacente riva pubblica». Via libera anche dal Patrimonio. Sempre a condizione che «non si precluda la fruizione e l’accesso alla riva pubblica su campiello Priuli, eliminando l’ultimo paletto in legno e il relativo parapetto». Sono state rispettate queste prescrizioni? «No», secondo i residenti. «Il pontile in legno costruito in soli due giorni dall’hotel», scrive nell’esposto il signor Marco Statua, «termina e si sovrappone, di fatto rendendola inagibile, a una parte di riva d’acqua preesistente, alla base del ponte. Si tratta dell’unica riva agibile dalle barche da lavoro oltre che dai mezzi di soccorso. L’unica agibile perché abbastanza alta e mai coperta di alghe. Chiedo vengano fatti rispettare i regolamenti e non venga impedito lo sbarco».

La risposta dei vigili è di tutt’altro tenore. «La lunghezza della riva pubblica viene mantenuta, non sono state modificate le condizioni di ormeggio. E il rialzamento della riva con il pontile in legno rende più sicuro l’utilizzo della stessa perché la salvaguarda dalle alghe». «Dunque, è la conclusione «vi è una servitù per il pubblico utilizzo del tratto terminale della riva. E si va in parte a migliorare la fruizione della riva stessa». Parole che i cittadini non hanno gradito. «Ci prendono in giro, adesso ci rivolgeremo alla Procura», dicono.

Battaglia annunciata anche dal comitato per le Rive pubbliche di Castello. «Una cosa inaudita», dice Pierandrea Gagliardi, «e questi episodi si moltiplicano». In Comune intanto è stata avviata un’indagine interna, per verificare come sia possibile l’approvazione di queste infrastrutture. Poche settimane fa un’altra polemica per una passerella simile, di un ristorante in rio di Noale.

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