«Ponte di Rialto, una latrina a cielo aperto»

La denuncia dei commercianti: siamo stufi di odori insopportabili e spazzatura abbandonata

VENEZIA. Il cuore di Venezia puzza. Da un mese a questa parte, proprio sulla cima del Ponte di Rialto, i commercianti non riescono più a entrare nei negozi tanta è la puzza dei bisogni che vengono fatti alla notte ai lati dell’impalcatura.

«Ogni mattina sentiamo l’odore ancora prima di entrare» racconta Riccardo Dusi dell’Oreficeria Boscolo Gioie «e dobbiamo lavare tutto quello che troviamo e che viene fatto alla notte. Possibile che non possano passare più vigili?». L’odore è insopportabile anche perché, secondo i commercianti, la cima del ponte è stata rifatta a schiena d’asino e non piatta come prima e questo comporta che i liquidi si fermino negli angoli. «La ditta» spiega il commerciante «mi ha detto che alla fine dei lavori sistemeranno eventuali imperfezioni e conto che venga fatta questa correzione altrimenti si formano delle piccole pozzanghere e non solo di acqua».

Il degrado è iniziato ad agosto quando i lavori degli operai sono rallentati per le ferie estive e la cima del ponte, coperta dalle impalcature, è stata priva di qualsiasi presidio, diventando una mini Piazza San Marco dove ognuno fa quello che vuole. «A parte la spazzatura che viene mollata per terra tranquillamente» prosegue Dusi «In cima si crea un andito dove si fermano a banchettare e, ultima moda, a cambiare i pannolini o per terra o sulle transenne che sono state portate per la Regata Storica. Speriamo vengano tolte subito dopo altrimenti oltre che essere un posto dove la gente viene a fare i bisogni di tutti i tipi, diventa una stanzetta per pranzare o cambiare i pannolini».

Oltre all’episodio recente del turista che si è gettato dal ponte ed è si è miracolosamente salvato la vita, ultimamente il ponte è diventato anche meta di addii ai nubilati e celibati, come si vede dalle iscrizioni di chi lascia la firma su certi masegni in Erbaria o da chi negli ultimi giorni ha affisso nel Sotoportego del Scaleter in Campo San Bortolo dei cartelloni con dei cruciverba con domande volgari.

I problemi si riversano su tutta l’area che, non avendo molti residenti, è più facilmente abbandonata. Quei pochi che sono rimasti da mesi stanno con difficoltà sopportando i rumori di trapani e seghe che vanno avanti fino a notte fonda e proseguiranno fino a fine dicembre, quando è prevista per contratto la fine dei lavori. «Ormai i mendicanti sono parte fissa degli scalini» ha aggiunto Filippo Prevedello, portavoce dei commercianti del Ponte di Rialto «e, non appena chiudiamo i negozi, arrivano i venditori di rose, di selfie e dei giochi luminosi. Non chiediamo tanto, ma almeno che passi qualche vigile alla notte in modo da fungere da deterrente e che si mettano delle luci a led sul ponte, in modo che si accendano facendo una gran luce quando qualcuno si ferma dove c’è l’impalcatura».

Vera Mantengoli

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