«Ponte di Rialto, dissesti imprevedibili»

L’assessore ai Lavori Pubblici Zaccariotto non fa drammi: «Già pronta la variante con i maggiori costi per il restauro»
Interpress/Mazzega Vitucci Venezia, 29.06.2015.- Comune di Venezia, Luigi Brugnaro presnta Giunta Comunale.- Nella foto Francesca Zaccariotto
Interpress/Mazzega Vitucci Venezia, 29.06.2015.- Comune di Venezia, Luigi Brugnaro presnta Giunta Comunale.- Nella foto Francesca Zaccariotto

«Le situazioni di dissesto che si sono verificate nel corso dei lavori di restauro del ponte di Rialto erano di fatto imprevedibili, perché solo con la rimozione dei gradini è stato possibile accertare che le mensole della balaustre erano spezzate, o che era stato usato cemento negli interventi di sistemazione alla metà del Novecento, che è stato necessario rimuovere. Non è colpa di nessuno e i monitoraggi, che pure hanno confermato che il ponte è a posto dal punto di vista statico, non potevano rivelarci questi problemi».

È insieme fatalista e realista l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune Francesca Zaccariotto nel commentare le lesioni e i distacchi che sono stati accertati negli ultimi mesi sul ponte nel corso dei lavori e che comporteranno necessariamente un aumento di costi e un allungamento dei tempi. Si parla di almeno 500 mila euro in più rispetto ai 3 milioni previsti per i lavori e rispetto ai 5 milioni di sponsorizzazione assicurati dalla Only The Brave dell’imprenditore Renzo Rosso, sponsor del restauro.

Ma il conto alla fine potrebbe essere più pesante, anche perché non è stata rimossa ancora la pavimentazione della parte centrale del ponte, che potrebbe riservare altre sorprese.

«La perizia di variante è pronta con i relativi conteggi» spiega ancora l’assessore Zaccariotto «e faremo fronte ai maggiori costi proprio utilizzando i 2 milioni di euro che ancora avanzano dalla sponsorizzazione di Renzo Rosso e che era comunque previsto di impiegare per lavori di migliorìa del ponte e dell’area realtina. Sulla conclusione dei lavori - che era prevista per ottobre e che a giudizio delle imprese non potrà in ogni caso essere prima di fine dicembre, nella migliore delle ipotesi - l’assessore non si sbilancia. «So che le imprese stanno lavorando a pieno ritmo per rispettare il cronoprogramma - commenta - e mi auguro che si riescano a rispettare i tempi previsti».

Il cantiere del restauro è già partito con circa due mesi di ritardo da recuperare per il ricorso al Tar dell’associazione di imprese seconda classificata nella gara d’appalto, che ha suggerito al Comune di non consentire la piena consegna dei lavori. I dissesti e i problemi scoperti in corso d’opera - che hanno comportato anche un’interruzione dei lavori nella parte sud per decidere con la Soprintendenza come procedere ai necessari consolidamenti - non hanno certamente migliorato la situazione dal punto di vista della tempistica, al di là dell’impegno delle imprese, che hanno raddoppiato le squadre impegnate in cantiere. Ma il restauro si sta rivelando molto più complicato del previsto.

Enrico Tantucci

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