Ponte di Calatrava, il Comune chiede i danni all’archistar
VENEZIA. La città chiederà i danni per inadempienza all’architetto Santiago Calatrava e alla società che ha convalidato i calcoli del suo progetto per inadempienza. Così come capitato a Valencia per il teatro «Palazzo delle Arti», a Venezia i guai sono strutturali e interessano il Ponte della Costituzione, quarto sul Canal Grande. A inguaiare l’archistar la relazione dei docenti del Politecnico di Torino periti del giudice Francesco Spaccasassi. I docenti hanno parlato di errori, scrivendo che Calatrava ha progettato il ponte in maniera discutibile. Ora la giunta comunale ha deciso di affidare all’Avvocatura civica il compito di chiedere i danni a Calatrava e alla società che ha convalidato i progetti. Il “quantum” lo scrivono gli stessi docenti del Politecnico: «Per risolvere le carenze presenti nel progetto dell'architetto il Comune di Venezia ha dovuto spendere 463 mila e 912 euro»..
Il Comune era andato in tribunale per potersi poi difendere dalla ditta costruttrice, la Cignoni, che chiede dieci milioni di euro di «danni». Ora il Comune può sostenere la disparità tra i due conti, da una parte il mezzo milione dei periti e dall’altra i 10 milioni chiesti dalla ditta costruttrice. Ma Ca’ Farsetti è lo stesso alle prese con un problema: come si è arrivati a 10 milioni di euro di spese aggiuntive?
La scorsa primavera il Consiglio comunale ha chiesto al sindaco Orsoni di attivare la richiesta danni a Calatrava e «A tutti quelli che in città hanno sbagliato». Da ricordare infine che la Corte dei Conti ha già chiesto 3,8 milioni di euro al progettista e ai tre direttori responsabili dei lavori.
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