Ponte Calatrava, carretti vietati: «Fate rispettare l’ordinanza»
VENEZIA. Presto chi arriverà a piazzale Roma con tante valige e vorrà attraversare il Ponte della Costituzione se le dovrà trasportare a mano, senza fare ricorso ai portabagagli. Finora si è chiuso un occhio sull’ordinanza del 2008 che impone «che sul Ponte di Calatrava sia vietato circolare con carretti a mano per il trasporto colli di peso superiore ai 20 chili o di volume superiore a un metro cubo», ma ora le tre cooperative storiche (Portabagagli Venezia 1907, Portabagagli del Porto e Transbagagli) fuse nell’unica Associazione Portabagagli Venezia, chiedono che le regole vengano rispettate.
Dopo mesi di attesa, ieri si è svolto finalmente l’incontro tra l’associazione e l’Amministrazione comunale alla presenza di molti consiglieri, del delegato del sindaco Enrico Gavagnin e degli assessori alla Sicurezza Giorgio D’Este e al Commercio Francesca Da Villa. Il fulcro dell’incontro è ben noto in città: il crescente numero di portabagagli in città che, secondo l’associazione, è di circa 200.
«Non si tratta di razzismo» ha detto Antonio Velleca riferendosi soprattutto ai bengalesi del Ponte di Calatrava e della stazione «Ma noi rispettiamo le regole e paghiamo delle multe se commettiamo delle infrazioni. Perchè loro no?». Durante la presentazione l’associazione ha parlato di un problema di sicurezza e uno di decoro. Per quanto riguarda la sicurezza si è detto che i portabagagli litigano spesso tra loro e non è raro assistere a una vera e propria guerra per contendersi il territorio, con la conseguenza che «i nostri operatori non lavorano mai in tranquillità». Poi, mentre i carretti dei portabagagli delle compagnie storiche hanno l’identificativo con l’indirizzo e il numero della società, quelli dei portabagagli considerati irregolari hanno solo un numero di cellulare. «Se succede qualcosa» ha spiegato Velleca «o se il carico non è a norma, come si fa a sapere chi è la persona o se si riferisce a una società?».
L’associazione Portabagagli Venezia ha fatto inoltre notare che è indecoroso che «chi arriva a Venezia si ritrovi come prima visione decine e decine di portabagagli che urlano tra loro». Infine, i portavoce delle cooperative Velleca, Claudio Cavalier e Mauro Mariuzzo, hanno chiesto che si mettano dei totem con il regolamento bene in vista, che si facciano controlli su quanti sono i portabagagli e che ci siano delle multe se non vengono rispettate le regole. Per come sono attualmente le regole giuridiche, chiunque voglia aprire questa attività basta che vada alla Camera di Commercio e apra una partita Iva o una Scia.
«Nemmeno la Camera di Commercio sa quanti sono» prosegue Velleca «il Comune ha infatti detto che farà dei controlli incrociati». Tra i casi citati non manca qualche veneziano che apre la partita Iva e poi subaffitta il carretto.
Il caos che emerge si vede soprattutto d’estate, quando c’è la gara senza regole all’acchiappaturista. La commissione si è conclusa con l’avvio di un tavolo di lavoro e la promessa degli assessori di studiare la questione e di intervenire per quanto è di competenza locale.
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