Pompe anti allagamenti «Una soluzione tampone»

A Sottomarina vecchia il muretto costruito dal Consorzio trattiene l’acqua E con settembre si avvicina il pericolo dei temporali “bombe d’acqua”
Di Diego Degan
mph03a Elisabetta Donaggio 3/8/2005 Sottomarina: temporale, piazza Todaro tre servizi
mph03a Elisabetta Donaggio 3/8/2005 Sottomarina: temporale, piazza Todaro tre servizi

SOTTOMARINA. Quattro pompe alimentate da motori diesel, pronte, in caso di necessità, a sversare l'acqua piovana dalla riva del Lusenzo direttamente in laguna: una all'altezza del Mosella, due vicino a campo Traghetto e una nei pressi di campo Schilla.

È la soluzione di emergenza che Comune, Regione e Magistrato alle acque hanno concordato in vista del possibile arrivo, sul finire della stagione estiva, di violenti temporali, le cosiddette “bombe d'acqua”.

Ma non può essere certo la soluzione definitiva. «La prima raccolta di firme l'ho fatta nel '92» ricorda Marino Barbieri, leader del comitato dei residenti di Sottomarina vecchia «ora speriamo che il problema degli allagamenti si risolva presto».

Anche se non saranno le pompe a risolverlo, come spiega lo stesso Barbieri. «Quando hanno rifatto la riva» racconta «hanno realizzato un muretto, alto 22 centimetri, che trattiene l'acqua piovana che, non defluendo nelle fogne, arriva dal centro di Sottomarina (piazzale Italia, ecc.) precipitando su un dislivello di 70 centimetri. Ma quando l'acqua incontro il muretto, resta intrappolata e, di riflusso, entra nelle case. In questi vent'anni siamo andati sotto quasi ad ogni stagione e anche più volte di seguito».

La soluzione? Un maxi progetto dal costo di 22milioni di euro che prevede una nuova condotta, di grande diametro, in laguna, per il deflusso delle acque. Ma i lavori sono ancora in corso e tra poche settimane potrebbe arrivare l'ennesima bomba d'acqua. Le pompe, quindi, servono per una possibile emergenza.

«Qualcuno ha detto che sono brutte e ostacolano il passaggio dei pedoni» commenta Barbieri «ma io credo che sia meglio così che allagati dai liquami. E poi sono provvisorie: la soluzione vera sono le caditoie». Già, sembra l'uovo di Colombo: dei fori nel famigerato muretto con valvole a farfalla che impediscano il ritorno dell'acqua. «Come hanno fatto a Pellestrina e come avevo fatto presente, lo scorso novembre, ai tecnici della Regione. Ora dicono che stanno studiando come e dove posizionare questi “fori”, in modo da garantire il deflusso completo dell'acqua piovana, ma che li faranno verso ottobre e si dovrà verificare come funzionano». Insomma, potrebbero servire ancora un paio di bombe d'acqua per sperimentare il sistema. Ma dopo il problema dovrebbe essere risolto.

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