Pometon, trattative a oltranza
MAERNE. Appuntamento oggi alle 14 a Confindustria per i sindacati e i vertici di Pometon, la fabbrica metallurgica di Maerne, per discutere del prolungamento del contratto di solidarietà che scade oggi.
Di fatto, sarebbe il quarto anno del provvedimento. Dunque nelle prossime ore si attendono delle novità, dopo l’accordo saltato venerdì scorso in Provincia. Intanto c’è un botta e risposta tra Fiom Cgil e Fim Cisl sulla situazione che si sta vivendo in fabbrica, dopo l’avvio del referendum deciso da quest’ultima sigla per sapere la proposta di Pometon può essere accolta a meno.
Che Cgil e Cisl non la vedano lo stesso modo, era già emerso nei giorni scorsi. «Solo alcuni mesi fa alla Pometon» si legge in una nota di Fiom Cgil «un accordo separato, sottoscritto dalla Fim, ha ridotto il salario dei lavoratori, diversificato i trattamenti economici a parità di lavoro, cancellato l’erga omnes. L’intesa separata ha imposto pesanti sacrifici ai lavoratori e non ha risolto i problemi produttivi e industriali dello stabilimento di Maerne, che è al terzo anno di utilizzo del contratto di solidarietà. La Fim sta organizzando un referendum in fabbrica sui licenziamenti. Mai prima d’ora si era vista una cosa simile: in tutta la provincia, gli accordi sulle ristrutturazioni sono sempre stati fatti da tutte le organizzazioni sindacali, dalla Fim, dalla Fiom e dalla Uilm, individuando solo il criterio della volontarietà e della non opposizione del singolo lavoratore alla collocazione di mobilità». Ma Stefano Boschini di Fim Cisl replica: «Noi stiamo con gli operai», commenta, «e vogliamo che ci dicano il loro pensiero e partecipino alle decisioni sul loro futuro».
I lavoratori, fino a domani,potranno esprimersi sulla proposta avanzata la scorsa settimana dall’azienda davanti all’assessore provinciale, Paolino D’Anna.
Alessandro Ragazzo
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