Pometon, l’ora della verità Vertice dal prefetto e sit-in
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MAERNE. Per capire se sarà un’altra settimana calda o se tutto si risolverà in un giorno solo, basterà attendere poche ore. Quelle che nel pomeriggio di oggi in prefettura a Venezia serviranno a prendere una decisione sulla vertenza Pometon di Maerne. Attorno al tavolo convocato alle 15.30, oltre ai rappresentanti dell’azienda metallurgica che conta quasi 180 lavoratori, siederanno i delegati di Fiom Cgil e Fim Cisl, Regione, Provincia e Comune.
Si parte dalle 19 lettere di licenziamento spedite il 10 ottobre, al termine del contratto di solidarietà. Il seguito è noto: gli scioperi e le manifestazioni della scorsa settimana ma anche i colloqui che il vice prefetto Sergio Pomponio ha avuto con i soggetti interessati. Di positivo c’è la voglia di trattare, di trovare una via d’uscita che si trascina da mesi, anche se all’appuntamento di oggi non si arriva con idee univoche, almeno per quanto riguarda le sigle sindacali. Intanto oggi e domani non sono previsti scioperi in fabbrica. Si attende l’esito della trattativa, poi si deciderà. Unica eccezione, un presidio davanti ai cancelli.
Saputo dell’invio delle lettere di licenziamento, la scorsa settimana la Fiom aveva dato il via a una serie di iniziative culminate con gli scioperi. Mercoledì, quando la delegazione era stata ricevuta dal vice prefetto, un gruppo di operai si era presentato sotto la prefettura. Oggi in laguna arriveranno in una trentina dalla Pometon e aspetteranno l’esito della trattativa in campo San Maurizio. L’obiettivo di Fiom è ritirare i licenziamenti e chiedere la cassa integrazione ordinaria. Diversa la posizione di Fim che giovedì, nell’incontro con il vice prefetto, ha ribadito che l’unica strada è il dialogo. La soluzione sarebbe stata la firma dell’accordo che prevedeva di accompagnare alla pensione i lavoratori più vicini. Ma l’intesa non era stata raggiunta.
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