Polvere bianca, famiglia in isolamento
MARCON. Trovano un cartoccio appallottolato contenente una polvere bianca nella cassetta delle lettere, famiglia di Marcon finisce al Pronto soccorso e viene messa in isolamento.
L’episodio è accaduto la notte del Primo maggio, i medici dell’ospedale sono stati allertati dal sospetto che potesse trattarsi di antrace, ma l’ultima parola la dirà l’istituto zooprofilattico di Legnago, anche se la famiglia per fortuna sta bene e ciò non fa pensare al peggio. Ma andiamo con ordine. La vicenda, che per ora ha tutti i contorni di un giallo, è accaduta martedì sera.
L’uomo, che ha tre figli minori e abita in un quartiere residenziale, tornando a casa ha trovato lo strano oggetto nella cassetta delle lettere. Dopo una veloce ispezione esterna, lo ha scartato accorgendosi che conteneva una polvere bianca non identificata: a quel punto sia lui che la moglie l’hanno assaggiata, ma era incolore e insapore. Resisi conto che la situazione avrebbe potuto essere potenzialmente pericolosa, hanno chiamato i carabinieri di Marcon che a loro volta hanno contattato i vigili del fuoco e il Suem 118, che li ha trasportati al Pronto soccorso. L’ospedale ha gestito l’emergenza, dal momento che la polvere poteva far pensare ad una sostanza pericolosa quale, ad esempio, l’antrace, che può essere fatale.
«I componenti della famiglia soccorsa, marito, moglie e un minore», fa sapere l’Usl 3 Serenissima, «è stata presa in carico alle 23.20. È stato applicato il protocollo di decontaminazione, che prevede l’accurato lavaggio dei soggetti giunti in contatto con la sostanza, l’isolamento in una apposita stanza, l’imbustamento dei capi di vestiario e un periodo di osservazione». I medici sono stati attenti a non contaminarsi. Padre madre e minore sono stati dimessi nel pomeriggio di ieri. «I pazienti», fa sapere l’azienda sanitaria, «non presentano segni o sintomi che possano far pensare a infezioni o intossicazioni».
La famiglia è a casa e deve rimanere in osservazione. Il contenuto della busta è stato inviato dai vigili del fuoco all’istituto Zooprofilattico di Legnaro, dove sarà analizzato, mentre una bustina della polvere è stata consegnata ai carabinieri di Marcon, che indagano sull’accaduto. La risposta degli infettivologi dovrebbe arrivare alla volta di domani. La cassetta delle lettere, anche se vuota, è stata sigillata con del nastro dai vigili del fuoco.
«Sono state venti ore surreali», spiega il capofamiglia, «noi l’abbiamo presa come un brutto scherzo, perché non è stato per nulla bello, tutt’altro”. Poi il racconto: «La sera alle otto mio figlio piccolo che ha l’abitudine di guardare nella posta, mi ha detto che c’era una strana cosa nella cassetta. Sono sceso, ho trovato questa palla accartocciata, l’involucro era una pubblicità di un’agenzia immobiliare di Marcon. L’abbiamo scartata e mi sono riempito di polvere bianca, ne avevo addosso, sul lavandino. Ho pensato, visto che nel parco qui di fronte ci sono giri strani e la polizia passa spesso, qualche drogato per non farsi beccare avesse gettato della droga dentro. C’erano delle bustine, l’abbiamo annusata e toccata con un dito che abbiamo messo in bocca, per capire cosa fosse. È stato un gesto istintivo, tornassi indietro non lo rifarei. Abbiamo subito contattato i carabinieri e da lì si è messo in moto il procedimento. Per fortuna stiamo bene, abbiamo mangiato la pizza e adesso andiamo a letto, è stata una nottata surreale, speriamo che presto ci dicano di cosa si tratta». «Spero sia solo un brutto scherzo», ha commentato il sindaco, Matteo Romanello.
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