Polstrada, salve le due sedi di San Donà e Portogruaro
Le due sedi della polizia stradale del Veneto Orientale resteranno al loro posto. Parola del sindacato di polizia Coisp, con il segretario nazionale Franco Maccari e quello provinciale, Francesco Lipari, che confermano la decisione del ministero dell’Interno. Nessuno dei due distaccamenti, quello di San Donà e quello di Portogruaro, saranno toccati, e già il Ministero ha deciso che non saranno, in particolare quello di Portogruaro, tra quegli uffici da chiudere o trasferire per far quadrare i bilanci. Sulle rive del Piave, come sulle rive del Lemene, tutti ora tirano un sospiro di sollievo, anche se fino a pochi giorni fa non vi erano ancora certezze sulla decisione del Ministero.
Tanto che si era parlato di un sopralluogo di Autovie Venete e della polstrada nell’area ex Gaspardo allo svincolo della A28 di Portogruaro, ritenuto punto strategico per un grande distaccamento. «Possiamo confermare con estrema sicurezza», dice il segretario provinciale del Coisp, Lipari, «che non saranno toccate le due sedi e questo è ormai ufficiale, non certo ufficioso. Portogruaro, che sembrava essere tra gli uffici da trasferire, verrà mantenuto. Quello che noi invochiamo piuttosto è un potenziamento degli organici per Portogruaro e un’adeguata collocazione per la sede di San Donà ormai vetusta che potrebbe essere spostata o comunque ristrutturata».
La questione con Autovie Venete appariva comunque chiusa in base alle ultime indiscrezioni. La presidente del Friuli Venezia Giulia, commissario straordinario per l’emergenza in A4, Debora Serracchiani aveva sottoscritto infatti a Trieste i contratti di finanziamento (600 milioni di euro) per la realizzazione della terza corsia dell’autostrada A4 nel tratto Venezia-Trieste, con la Banca europea per gli investimenti (Bei) e con la Cassa Depositi e Prestiti. Prevista l’anticipazione dei lavori per il secondo e il terzo stralcio (San Donà-San Stino, San Stino-Portogruaro) del secondo lotto, ovvero cavalcavia, espropri e interferenze, 125 milioni, e dei lavori per il secondo e il terzo stralcio (barriere fonoassorbenti) del secondo lotto, oltre alla caserma della polizia stradale di San Donà, per un totale di 376 milioni.
Il sindaco Andrea Cereser aveva dunque parlato di sufficienti garanzie per il mantenimento della sede di San Donà. Si parla di un investimento di 200 mila euro. Adesso bisognerà capire quale intervento sarà deciso con Autovie per la sede di San Donà in via Giorgione dove ci sono infiltrazioni d’acqua e anche problemi ai garage per le auto.
Giovanni Cagnassi
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