Pollicoltura, puzza e mosche Proteste e segnalazioni

VETERNIGO. Odori molesti e nugoli di mosche a tutte le ore del giorno, a Veternigo riesplode la rivolta. Sotto tiro un’azienda avicola di via Desman, appena fuori centro, contro la quale il paese si...
TREVISO 19/09/2003 MOSCHE A MONIGO mosche monigo
TREVISO 19/09/2003 MOSCHE A MONIGO mosche monigo

VETERNIGO. Odori molesti e nugoli di mosche a tutte le ore del giorno, a Veternigo riesplode la rivolta. Sotto tiro un’azienda avicola di via Desman, appena fuori centro, contro la quale il paese si era schierato già alcuni anni fa. A distanza di tempo nulla sembra cambiato e le deiezioni del pollame d’allevamento continuano a fare il loro sporco e puzzolente lavoro. Nelle ultime settimane, complici anche temperature più miti e lo spegnimento dei condizionatori, i residenti sono tornati ad aprire le finestre, ma per poco tempo.

Stanze invase da odori nauseabondi, con folate soprattutto al mattino e di sera, mentre le famiglie sono sedute a tavola per cena e mosche in quantità in cucina, camera da letto e bagno hanno subito rinchiuso tutti in casa. Su Facebook è nato anche il gruppo “Spussa e mosche de Veternigo”, dove monta l’esasperazione ed è stato tirato in ballo anche il sindaco Nicola Fragomeni, al quale è stato chiesto di fare qualcosa e in fretta. Il Comune è così dovuto correre ai ripari: inviata una segnalazione a Provincia, Arpav e Asl, per denunciare «il continuo manifestarsi, nelle ore serali e mattutine, di odori nauseabondi provenienti dalla ditta» e si chiede una verifica urgente nell’allevamento per verificare le cause ed eventuali violazioni di legge e di rispetto alle normative e autorizzazioni.

Nei giorni scorsi lo stesso sindaco si è recato di persona in azienda per parlare con i titolari: «Stiamo facendo quanto in nostro potere perché si arrivi a una soluzione definitiva», ha detto Fragomeni, «i proprietari ci hanno assicurato di aver installato un nuovo filtro, già sperimentato in Austria, con successo. Si prevede dunque che i disagi di questi giorni siano destinati a scomparire, ma continueremo a vigilare». (f.d.g.)

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