«Poliziotti trattati peggio dei profughi»

Protesta a Cona di Armelao (Ugl): «Non ci sono neanche i bagni». L’Asl ispeziona l’ex caserma, una novantina gli ospiti
Di Francesco Furlan

CONA. «È una vergogna di Stato. I poliziotti vengono trattati peggio dei profughi». Usa parole dure, Mauro Armelao, vice segretario nazionale di Ugl – Polizia di Stato per descrivere l’incredibile situazione che si è creata nella ex base militare di Conetta dove, da venerdì scorso, è alloggiato un nutrito gruppo di profughi. Mentre per questi ultimi, infatti, le vecchie camerate sono state riadattate, con tinteggiatura, nuovi impianti elettrici, acqua corrente, servizi, ecc., il personale delle forze dell’ordine non dispone né di un ricovero, né di servizi igienici e deve, giocoforza, servirsi, al momento del “bisogno”, della vasta estensione di campi che circondano la base.

La presenza delle forze dell’ordine era stata reclamata a gran voce dal sindaco di Cona, Alberto Panfilio, anche per tranquillizzare la popolazione. Il prefetto aveva promesso e ha mantenuto: una decina di poliziotti, o carabinieri, si alternano, ogni sei ore, a controllare il territorio, tra la base e la piazza del paese. Per loro non c’è un luogo in cui ripararsi dal sole, se non le camionette con il motore acceso e l’aria condizionata a tutta canna; e non c’è un luogo in cui espletare i bisogni fisiologici. In paese c’è un unico locale pubblico, il ristorante da Vegro, già rinomato prima che Conetta avesse rilievo nelle pagine di cronaca, dove agenti e militari si recano, in convenzione, a pranzo e cena.

Ma di notte? E quando, come ieri, il locale è di riposo e fornisce, comunque, i pasti, ma poi chiude? «Nei paesi vicini ci sono altri locali pubblici, ma bisogna percorrere alcuni chilometri e il personale non può allontanarsi», spiega Armelao, «quindi l’unico posto sono i campi. Scriveremo a prefetto, questore e presidente della Regione, per chiedere che vengano portati almeno quattro wc chimici, con servizio di pulizia giornaliera e un prefabbricato da cantiere, come ufficio climatizzato». Sul fronte sanitario, comunque, nonostante le “attenzioni” («doverose»), specifica lo stesso Armelao, rivolte ai profughi, non tutto è tranquillo.

In consiglio comunale, martedì, il sindaco Panfilio ha spiegato di aver ricevuto rassicurazioni dalla cooperativa che gli ospiti della base sono in buona salute e non hanno malattie, né contagiose, né di altro tipo. Ma l’ispezione che il sindaco aveva chiesto all’Asl 14, da cui, ha detto lo stesso sindaco, è arrivata una relazione che specifica che la base non dovrebbe ospitare più di 40 persone, ha fatto nascere qualche screzio istituzionale. Panfilio ha svelato, su sollecitazione del consigliere Battistini, che il prefetto aveva adombrato, in un momento di verve polemica, possibili controlli sanitari nelle scuole del Comune, a settembre, e di avergli risposto: «Potete venire a controllare anche subito». Intanto, alla base sono arrivati altri profughi. Panfilio, che l’ha visitata ieri mattina, assieme alla consigliera regionale Erika Baldin, valuta che ci possono essere una novantina di persone, il doppio di quelle iniziali.

Diego Degan

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