Polizia locale di San Donà respinto il ricorso Sellan
L’ex comandante della polizia locale Danila Sellan ha perso il ricorso contro il Comune, non sarà pertanto reintegrata al comando di via Ungheria Libera. La riorganizzazione della polizia municipale era legittima secondo il giudice del lavoro che ha esaminato il suo ricorso. Nonostante le tensioni dei mesi scorsi, il sindaco Andrea Cereser si limita a commentare: «La dirigente resta parte della squadra». Un segno di pace rivolto all’ex comandante dopo i trascorsi degli ultimi anni in cui i rapporti sono stati spesso tesi, con pesanti conseguenze su tutto il comando dei vigili sandonatesi alle prese con una svolta nel coordinamento e la organizzazione dei servizi.
In questi anni si parla di armamento, turno di notte e maggiore impegno nella azioen di controllo della città. Per questo si invoca un comandante completamente concentrato su questi obiettivi. Danile Sellan, infatti, è ancora dirigente dello Stato Civile e Anagrafe, con uno stipendio adeguato all’incarico.
Il giudice del lavoro del Tribunale di Venezia, in sede di procedimento d’urgenza, ha dunque rigettato il ricorso della dirigente contro la revoca dell’incarico di comandante del corpo. Chiare le motivazioni. «La pretesa al riottenimento dell’incarico va in realtà disattesa"» si legge nel decreto di rigetto firmato dal giudice, «poiché non si rinviene l’indicazione di alcuna disposizione di legge o regolamentare atta a fondare il diritto al mantenimento dell’incarico di comandante dei vigili. Nessuna disposizione fonda la sua pretesa a mantenere il ruolo qui rivendicato».
La dirigente Danila Sellan rimane, a pieno titolo, dipendente del Comune di San Donà, ricoprendo in ogni caso importanti incarichi, compreso il ruolo di vicesegretario comunale, recentemente conferito dopo che già le era stata confermata la direzione di Anagrafe e Stato Civile. «Responsabilità di rilievo che spaziano dal difensore civico ai servizi demografici fino agli affari generali», ricorda il sindaco Andrea Cereser, «la decisione ha confermato la correttezza e la legittimità degli atti adottati, che vanno nella direzione della valorizzazione dei ruoli e delle competenze. L’obiettivo è garantire sia un comandante a tempo pieno sia un dirigente a tempo pieno, con ampie responsabilità, nell’interesse della città. Da un punto di vista umano spiace sempre quando in una squadra c’è un contenzioso. Spero francamente che non se ne parli più, anche a livello mediatico, per rispetto innanzitutto della stessa dirigente».
Ora l’ex comandante avrà la possibilità di ricorrere in appello, anche se questa prima sentenza appare molto chiara e perentoria nella sua formula.
Giovanni Cagnassi
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