Poligof aumenta gli assunti A Mira previsti 200 operai
MIRA. Nasce dalle ceneri della Pansac International la PoliMira, il nuovo sito di punta della Poligof, l’azienda di Lodi che ha rilevato gli impianti di Malcontenta. A Mira a stabilimento riavviato dovrebbero restare in forze quasi 200 operai, una trentina in più dei 165 preventivati (su oltre 600 a Mira) negli accordi siglati con il commissario Marco Cappelletto.
La Poligof oltre ad aver assicurato che è intenzionata ad investire per far ripartire la produzione, ieri in un incontro tra dirigenti e parti sociali ha anche spiegato che porterà il centro ricerche del gruppo proprio a Mira. Va ricordato che in sede di bando di vendita internazionale per quanto riguarda i siti dell’ex azienda di Lori nel veneziano, la Poligof ha presentato un piano industriale triennale con 118 assunzioni entro il primo anno, altre 30 entro la fine del secondo anno e ulteriori 27 assunzioni entro il terzo anno con 6 milioni di euro di nuovi investimenti. Marghera è stata invece ceduta alla Selene di Lucca, il cui piano industriale biennale prevede dieci assunzioni entro il primo anno e ulteriori due assunzioni entro la fine del secondo anno con 600mila euro di investimenti.
La Filtcem Cgil spiega di aver trovato soddisfacente l’incontro, per le linee generali date, in quanto da parte della nuova azienda c’è l’intenzione di superare le quote minime fissate di assunzione. «La direzione della Poligof ci ha assicurato – spiega Riccardo Coletti segretario provinciale della Filtcem Cgil – che una volta partito il piano di rilancio del sito mirese, ci saranno ulteriori 700 mila euro di investimenti , oltre quelli già annunciati. È importante poi riprendere i contratti con la Sca e anche con altre aziende che si sono sempre servite nel sito si Mira. Apprezziamo la decisione di Poligof di spostare il polo ricerche qui. Ci è stato detto che le quote di assunzioni fissate sono un punto di partenza».
Più critica l’opinione della Femca Cisl con il segretario Massimo Meneghetti: «Mancano le informazioni su investimenti, volumi e linee di produzione nella fase di start-up e la relativa organizzazione del lavoro sulla quale investire in prospettiva. Tutti dettagli utili a comprendere la serietà del progetto di Poligof e i livelli occupazionali sui quali tarare la nuova struttura aziendale».
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