Poliambulatorio per 16 medici

Mirano. Scatta la protesta al Centro Vittoria. «Si tratta di una sovrapposizione di due gruppi»

MIRANO. Superambulatorio al Centro Vittoria, scontro tra medici di base a Mirano. Non protestano solo i residenti di via Gramsci, privati del loro gruppo di quattro medici pronto a confluire nello stabile tra via Vittoria e via Cimitero, al Ponte Nuovo. Sulle barricate anche i medici, quattro anche loro, che attualmente operano nello stabile destinato a diventare medicina di gruppo integrata, con infermieri, specialisti e guardia medica. È ancora un progetto tutto in divenire, ma intanto il primo importante passo avverrà già dal primo gennaio, con l’arrivo di altri nove colleghi, quattro dei quali lasceranno proprio da via Gramsci.

Non ci stanno i residenti del popoloso quartiere commerciale, privati della loro medicina di gruppo, non ci stanno nemmeno i “pionieri” del Centro Vittoria, i dottori Gennaro Di Giovannantonio, Ferdinando Saccon, Tito Tomat e Giuseppe Vicariotto, che lavorano nella futura medicina integrata già da otto anni e che si manifestano del tutto contrari al progetto: «Più che di allargamento di una realtà esistente parliamo pure di sovrapposizione di due gruppi di medici», affermano i quattro in una nota congiunta, «si creerà una situazione del tutto legale, ma altrettanto colpevole. Il totale dei medici di famiglia che lavoreranno in via della Vittoria 90 alla fine sarà di ben 16: i nove in arrivo si dovranno sommare agli almeno sette che stanno fondando, anche loro, una nuova Medicina di gruppo integrata». Altro che triplicato dunque, il numero dei medici alla fine sarà il quadruplo dell’attuale nello stesso edificio. «Si tratterà di un flusso di 15-20 mila assistiti gravitanti su un unico polo cittadino», lamentano Di Giovannantonio, Saccon, Tomat e Vicariotto, «nessuno contesta la bontà delle nuove forme di aggregazione dei medici di famiglia, che è un’evoluzione della medicina generale addirittura doverosa, ma proprio per questo il diritto di accesso alle cure mediche deve essere prima di tutto fisicamente possibile ed equo». I quattro contestano situazioni di accessibilità, parcheggio (anche quello sotterraneo) e traffico non adeguate al bacino d’utenza finale del progetto e sottolineano come le nuove medicine integrate non possano eliminare il requisito di prossimità dei medici agli assistiti. I quattro medici del “Vittoria” preannunciano una vera e propria mobilitazione: «Adotteremo ogni strumento per informare i nostri assistiti su quanto sta accadendo, verificando ogni singola tappa dell’iter di autorizzazione del nuovo insediamento e coinvolgendo le autorità locali (a partire dal sindaco, ndr) perché ognuno si assuma le proprie responsabilità di fronte ai probabili disguidi e danni futuri».

Filippo De Gaspari

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