Poco personale, chiude il labirinto di villa Pisani

Il celebre percorso verde di Stra rischia di non riaprire in pieno Expo: mancano le risorse
Turisti in coda al labirinto di villa Pisani
Turisti in coda al labirinto di villa Pisani

STRA. «Il labirinto di Villa Pisani? Si avvia verso la chiusura. Per questo tipo di servizio servono altre modalità vista la carenza di personale e risorse a disposizione». A dirlo è Assunta Motta, segreteria Cgil Fp Veneto. La Cgil ammette di rendersi conto che il labirinto chiuso potrebbe essere un problema per l’economia turistica della zona legata all’Expo: «Esaminando la questione e dovendo fare i conti sia con le risorse economiche sempre più esigue», spiega Assunta Motta, «che con la carenza di personale, a causa del costante e rinnovato blocco delle nuove assunzione del turn-over, si comprende facilmente che, di questi tempi, bisogna valutare attentamente quali servizi poter fornire. Va detto però che il labirinto, a causa delle condizioni atmosferiche (freddo o caldo eccessivo, pioggia), resta in ogni caso chiuso per cause di forza maggiore per sei mesi continuativamente (da ottobre a marzo) e a singhiozzo per i restanti sei, cioè ogni volta che piove o per le necessarie manutenzioni (potature, disinfestazioni, ecc.), per un'apertura complessiva media, dunque, di circa 150 giorni all'anno».

Per questo La Cgil ritiene, insieme con i lavoratori del Polo Museale della Villa Pisani di Stra, che questo servizio, «date le attuali condizioni e per la sua intrinseca discontinuità, potrebbe essere organizzato con altre modalità. Le nostre attenzioni», spiega Motta, «sono rivolte al servizio al pubblico offerto dal Museo stesso: l'attività didattica gratuitamente svolta per le scuole, che è messa quotidianamente in forse dalla carenza di organizzazione del personale». Il problema potrebbe venire però con l’Expo 2015 che proprio nel periodo estivo catapulterà tanti turisti in Riviera, turisti che il labirinto lo vorranno vedere: «Se il Polo museale vorrà far funzionare il labirinto», chiude la Cgil, «dovrà assumere nuovo personale. Quello che c’è non basta».

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