«Pochi i posti letto riservati in ospedale»
Pochi posti letto per gli anziani, denuncia di Sel che contesta la riorganizzazione della sanità nell’Asl 10 e le scelte della Regione. Ma il direttore generale, Carlo Bramezza, replica: «Utilizzati dati ormai anacronistici». Salvatore Esposito parla di emergenza letti per gli anziani negli ospedali: «Nel 2006 venivano dati 605 posti letto all’Asl 10, le ultime schede ne danno 532. L’area medica aveva, sempre nel 2006, 225 letti, oggi ne conta 211. L’area riabilitativa e di lungodegenza dieci anni fa aveva cento letti, oggi ne rimangono 65. Tenendo presente che gli anziani aumentano mentre i letti diminuiscono vistosamente, comprendiamo il motivo per cui le astanterie del pronto soccorso ospitano anziani in attesa di essere ricoverati».
Ma la direzione generale non è affatto d’accordo. «Paragonare il numero dei posti letto ospedalieri attuali con quelli del 2006 è anacronistico», spiega Bramezza, «questo perché nell’ultimo decennio la sanità e la gestione dei pazienti sono profondamente cambiate. L’evoluzione della tecnologia permette oggi di effettuare interventi chirurgici con tempi di recupero impensabili rispetto a quell’epoca, le patologie sono in continua evoluzione, i modelli medico assistenziali notevolmente cambiati. La riforma socio sanitaria del Veneto è stata pensata per far fronte alle nuove necessità dei pazienti. Infatti ha previsto ospedali rivolti agli acuti e su due livelli di operatività, Hub e Spoke, ha previsto meno ricoveri e più assistenza sul territorio, dove i malati possono beneficiare del contesto familiare o delle strutture intermedie, delle medicine di gruppo integrate, delle case di riposo trasformate ora in centri di servizi residenziali, e molto altro». (g.ca.)
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