Pochi gli hotel con i centri benessere
JESOLO. In principio dovevano essere saune, bagni turchi e centri benessere negli alberghi. Ma pochi sono stati gli hotel che hanno puntato su queste importanti dotazioni, salvo lo storico esempio del fu Stej, poi il lungimirante hotel Villa Sorriso, sempre aperto con la sua ottima piscina riscaldata. Le versioni moderne sono state il primo cinque stelle Almar, con un vero centro e area benessere, e poi il secondo cinque stelle del lido, il Falkensteiner, anche questo con ampia area benessere e piscina riscaldata.
Per il resto, nonostante le normative concesse dalla Regione come per lo sfruttamento dei numerosi seminterrati, non ci sono stati interventi e investimenti degli albergatori in questo senso. Nessuno ha pensato di creare tanti centri benessere negli alberghi che avevano gli spazi a disposizione, seppure angusti. Troppo costosi gli investimenti quando sono stati sempre tra i trenta e i quaranta gli alberghi aperti nella stagione invernale su complessivi 400.
Ecco perché il progetto termale, con una grande struttura pubblico privata sul modello altoatesino e austriaco, o anche di Bibione, sarebbe ideale. Ci erano arrivati anche i naturisti dell’Anaa-Veneto, negli anni in cui sembrava possibile una vera spiaggia naturista al lido di Jesolo. Avevano lanciato un villaggio in zona Pineta da sfruttare d’estate e d’inverno con le saune e un centro benessere. Ma non si sono mai messi d’accordo e coordinati con l’amministrazione comunale, sempre scettica davanti alle richieste di naturisti che avevano come riferimento il capogruppo Alessandro Perazzolo. L’idea nuova sarebbe stata quella di realizzare un grande centro benessere privato, ispirato non tanto alla montagna , ma al mare per caratterizzarlo in modo speciale. Saune a forma di casoni di pescatori disposte sulla spiaggia, piscine che ricordano il mare, per un’esperienza incredibile di centro benessere sulla spiaggia.
Le idee non sono mai mancate, ma finora non ci sono stati imprenditori veramente convinti di realizzare questi centri. Il Comune ora si affida ai privati perché presentino idee e progetti e quest’anno potrebbe essere quello decisivo perché Jesolo dovrà decidere il suo futuro che non può essere più soltanto sole e mare. (g.ca.)
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