Pochi bebè, meno 20 per cento in 7 anni
Mille e seicento bambini sono nati in questi primi dieci mesi del 2016 (dato aggiornato al 29 ottobre) nel Comune di Venezia ma i dati sulla natalità nella provincia di Venezia sono in calo. Il rapporto statistico della Regione Veneto conferma: Venezia tra il 2008 e il 2015 ha perso quasi il 20 per cento di nascite e la nostra provincia nel 2015 ha avuto la terza peggiore performance regionale. Peggio di Venezia hanno fatto solo Rovigo (1.585 nati) e Belluno (1.403). Padova, Vicenza, Verona e Treviso sono tutte sopra i 7 mila nati ma nel raffronto con il 2008, anno di boom di nascite, la Marca segna il risultato peggiore del Veneto, con un meno 22,4 % che allarma.
Tasso di fecondità. Il tasso di fecondità nella provincia di Venezia è sceso all’1,31. L’Istat calcola il dato medio di figli per ogni donna in età fertile, tra i 15 e i 49 anni. Rapporto che nel 2008 era di 1,40 e nel 2011 era salito a 1,45. Ora è tornato a scendere. Ci siamo consolati con le famiglie straniere ma anche qui la natalità è in calo: nel 2002 le donne straniere in Veneto hanno avuto in media 3,09 figli ma nel 2014 il dato è sceso a 2,08.
Più anziani, meno bebè. Il Veneto, come l’Italia, perde popolazione. I decessi superano le nascite; ci sono più anziani e meno bebè. Ad agosto 2016 nel Comune di Venezia sono morte 293 persone mentre i nuovi nati sono stati 145. E tra i nuovi nati sono più i maschi delle femmine. I bambini nati in questi primi dieci mesi del 2016 nel Comune di Venezia sono 839 maschi e 761 femmine. Tra gli anziani, invece le più longeve sono le donne.
Tasso di natalità. Il tasso di natalità è passato in Veneto da 10,1 nati ogni mille abitanti del 2008 ai 7,9 del 2015. A Venezia siamo scesi da 7,6 nati ogni mille abitanti del 2002 a 6,6 del 2015. Il sito “Urbistat” stima il primato di natalità in provincia di Venezia al Comune di Marcon con 11,7 nati ogni mille abitanti. Seguono Pramaggiore (11,1), Fiesso d’Artico (10,6), Fossò (10,5). Rispetto al dato medio provinciale (7,3 ), Venezia è al 34esimo posto su 44 Comuni. Agli ultimi posti San Michele al Tagliamento e Cavarzere (5,5), Cona (5,3).
Tra i fattori c’è il lavoro. Il rapporto regionale statistico ha un titolo emblematico: “Natalità, il desiderio scoraggiato”. E viste le recenti polemiche scatenate dalla campagna pro fertilità del Ministero della Salute, merita una lettura. La diminuzione di nati dipende da vari fattori. Il primo è strutturale, segnala il settore statistica regionale. Si «è conclusa la vita riproduttiva delle donne nate nella fase di baby boom di metà degli anni Sessanta» e la riproduzione diventa una scelta delle donne delle generazioni successive che sono sempre meno, come dicevamo. Altro fatto penalizzante «è il mercato del lavoro. Il tasso di occupazione delle donne con figli è, per tutte le età fertili, sistematicamente più basso di quello delle donne senza figli, mettendo in evidenza», segnala il rapporto regionale, «quanto poco il mercato del lavoro contempli la conciliazione familiare».
Se si guarda al futuro qualche speranza di una ripresa delle nascite è affidato alle donne nate durante il trend di crescita degli anni Novanta e Duemila che arriveranno alla punta massima dell’età fertile.
Famiglie? Di più i single. Infine c’è l’evidenza della situazione delle famiglie veneziane. Quelle con un solo componente sono la maggioranza (56.710 su un totale di 128.469 famiglie stimate ad ottobre 2016 nel capoluogo). Quelle con tre componenti sono 19.934. Quelle con due componenti 34.759.
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