Pm 10, il nuovo anno fa scattare l’allarme
Tradizione batte tutela di ambiente e salute. Nel periodo peggiore dell’anno per la qualità dell’aria che respiriamo, scadente in tutta l’area veneta e pessima nell’area veneziana, ci si prepara all’appuntamento oggi con i falò dell’Epifania, appuntamento tradizionale con la “vecia” da bruciare e i Panevin nella terraferma mestrina e in provincia: le polveri prodotte dai Panevin per almeno due o tre giorni faranno schizzare fuori scala i valori delle centraline peggiorando la situazione. Per consentire lo svolgimento di queste tradizionali manifestazioni, è arrivata la deroga alla normativa del Comune di Venezia che dal 24 dicembre mira a limitare l'utilizzo degli impianti termici per riscaldamento per motivi ambientali e di salute pubblico. Massimo 19 gradi sono consentiti in case, uffici, scuole e in edifici simili; si scende a massimo 17 gradi per industrie e laboratori artigianali con due ore di spegnimento, dalle 16 alle 18, per impianti alimentati da combustibili liquidi o solidi e divieto di combustione all’aperto, in particolare in ambito agricolo. Per chi trasgredisce sono previste multe da un minimo di 25 ad un massimo di 500 euro. Ma per due giorni, ieri ed oggi, si deroga, per consentire i festeggiamenti con i falò dell’Epifania nelle campagne del Comune di Venezia. Deroga che valeva solo per la giornata di ieri e di oggi.
La tradizione, insomma, è rispettata ma per le prossime 48 ore si temono i contraccolpi. Visto che l’aria che respiriamo è già pessima da giorni per effetto del ristagno delle polveri sottili (Pm10 e Pm2,5) nell’aria per l’effetto combinato di alta pressione, tipica della stagione invernale, assenza di piogge e vento, ecco che i dati dell’aria allarmano e rischiano di schizzare alle stelle per l’infelicità degli ambientalisti e soprattutto di tutte quelle persone che soffrono per problemi respiratori come i bambini e gli adulti asmatici.
Il 2014, sul fronte smog, è stato un anno positivo (vedi box). Ma i primi quattro giorni del 2015, dicono i dati delle centraline Arpav, mettono in allarme. La centralina di background di Parco Bissuola dall’1 gennaio ha collezionato quattro sforamenti consecutivi con valori di 79, 108, 93, 83 microgrammi per metro cubo di polveri sottili nell’aria (il valore massimo consentito è 50). Aria pessima in via Beccaria a Marghera (valori dall’1 al 4 gennaio di 91, 129, 107 e 90 microgrammi), in via Tagliamento alla Gazzera (86, 114, 101, 85), a Marcon (80, 107, 114 e 84) e Spinea (94, 125, 105, 86). Va un pochino meglio a Sacca Fisola, a Venezia, con quattro superamenti ma con concentrazioni inferiori (62, 96, 89, 55).
«Il vero problema è l’inquinamento che coinvolge tutta la pianura padana. Questo periodo dell’anno è di solito tra i peggiori sul fronte smog. Confidiamo nell’arrivo del vento che è mancato nei giorni scorsi e che potrebbe aiutare ad allontanare le polveri prodotte dai Panevin», spiega il nuovo direttore di Arpav Venezia, Loris Tomiato che da settembre ha preso il posto di Renzo Biancotto.
Dal settore Ambiente viene lanciato un invito agli organizzatori dei falò: «Spegneteli subito al termine delle manifestazioni e utilizzate esclusivamente ramaglie e legname e non altri prodotti, specie plastiche e rifiuti, per evitare pesanti sanzioni».
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