Plaude alle barricate di Goro, denunciato
PRAMAGGIORE. Giampaolo Zaramella, segretario della sezione della Lega Nord di Pramaggiore è stato denunciato dalla polizia per procurato allarme. Ha pensato bene di commentare i fatti di Goro e le dichiarazioni del commissario per l’immigrazione Mario Morcone con un post su Facebook dove invitava a prepararsi a respingere i migranti che stavano per arrivare in zona. Insomma un invito che suonava come una chiamata alle barricate che ha preoccupato la polizia. Invitato in Questura è stato denunciato per procurato allarme. Gli investigatori fanno sapere “per ora”. Infatti non escluso che la denuncia non riguardi anche altri reati.
A spezzare una lancia a favore di Zaramella è il vice presidente della Regione Gianluca Forcolin che dice: «A me non sembra che abbia usato termini forti. Non ha detto prendiamo dei bazooka per accoglierli».
Tutto nasce perché un amico di Facebook linka sulla pagina di Zaramella alcuni articoli relativi alle barricate degli abitanti di Gorino e ai commenti di Mario Morcone e alle osservazioni di Magdi Alam, il giornalista di origini arabe e mulsumano che si è convertito al cristianesimo. Si tratta di articoli che sostengono “gli eroi di Gorino”. E naturalmente i commenti, molto infuocati, sono tutti contro Morcone, il ministro Alfano, il premier Renzi e il cosiddetto popolo dei “buonisti”, compreso Papa Francesco. Le solite frasi, o meglio insulti, dei “leoni della tastiera”.
Comunque sia Zaramella decide di scrivere pure lui e posta un commento in cui dice che bisogna “prepararci anche noi ad accoglierli, perché ne stanno arrivando anche qui dai 300 ai 400”. È evidente che il riferimento è ai profughi. Lo capiscono anche gli agenti della polizia che tengono monitorati i vari social diventati luoghi frequentati spesso da “fomentatori del popolo”. Anche se magari inconsapevoli del peso delle parole che metteno nero su bianco.
I riferimenti, il post iniziale che parla di Gorino e gli insulti a Morcone creano una miscela esplosiva, per la polizia, che deve essere disinnescata subito prima di dover assistere a manifestazioni in strada che vanno oltre al consentito. In particolare nella zona del Veneto Orientale, dove tra l’altro non sono previsti arrivi di migranti. A quel punto Zaramella viene invitato in Questura. Una prima volta telefonicamente. Ma lui non si reca negli uffici di Santa Chiara a Venezia. Successivamente viene convocato con un biglietto d’invito. Il passo successivo sarebbe stato l’accompagnamento da parte degli agenti.
Ieri mattina Zaramella di buon’ora si presenta alla Digos. Qui gli viene chiesto spiegazione di quel post e se si rendeva conto del rischio che quelle parole potevano infiammare gli animi. Le risposte sono state evasive e l’esuberanza da “leone da tastiera”, un po’ si è spenta. Poi ha detto che di aver letto sui giornali dell’arrivo dei 300-400 migranti. Notizia che comunque nessun giornale aveva riportato, alla fine gli agenti lo hanno denunciato alla Procura per procurato allarme.
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