Plateatico, categorie contro «Manca un piano strategico»
Sul plateatico e le nuove regole è alta tensione tra le categorie. Non è piaciuto a commercianti e artigiani che all’incontro di lunedì in municipio sulle nuove norme per l’occupazione di suolo pubblico abbiano partecipato soltanto gli Esercenti. L’associazione di Elio Dazzo, rappresentata dal segretario Ernesto Pancin, ha addirittura presentato una sua proposta di delibera all’amministrazione. Le richieste degli Esercenti, che occupano gran parte del suolo pubblico della città storica in concessione con sedie, ombrelloni e tavolini, è intanto una proroga di due anni per tutte le autorizzazioni in scadenza il 31 ottobre prossimo. E poi criteri più morbidi, sulla base di quelli introdotti dal commissario con la delibera del 29 maggio scorso, l’ultima della sua gestione. Riduzioni a seconda delle aree e non più indiscriminate, con quattro metri lasciati alla circolazione pedonale nelle aree di grande afflusso.
Uno snodo strategico per il riordino e il decoro di una città sempre più travolta dal turismo. Adesso la giunta dovrà decidere il da farsi. E far ripartire l’iter per l’approvazione della delibera del commissario. Se dovesse decadere, tornerebbe in vigore quella della giunta Orsoni, più restrittiva.
«Assistiamo da tempo a una intollerabile discriminazione delle attività artigianali per quanto riguarda il plateatico», accusa Gianni De Checchi, segretario della Confartigianato Venezia, «ai nostri iscritti non viene permesso di esporre un metro quadrato di oggetti. Non abbiamo fatto ricorso perché ci avevano assicurato che la questione sarebbe stata discussa e approfondita. Ma non è mai successo. Bisogna stilare per tutte le categorie un catalogo delle cose che si possono vendere sulla pubblica via».
Molto critico anche Roberto Magliocco, presidente dell’Ascom. «Nessuno ci ha invitato a riunioni per discutere di plateatico», dice. E ricorda le proteste degli ultimi mesi, quando i commercianti avevano subito numerosi controlli e pagato multe per le «vetrinette» abusive. Anche su indicazione della Soprintendenza erano state rimosse. Il Comune aveva ritirato i permessi anche a molti esercizi commerciali, come le tabaccherie, i negozi di vestiti. Niente occupazione del suolo pubblico per i negozi.
«Bisogna affrontare il problema», dice Magliocco, «aspettiamo che qualcuno ci chiami. Noi siamo contro il plateatico selvaggio. Vorremmo discutere di suolo pubblico ma anche di viabilità pedonale, di approdi. Adesso abbiamo appreso che l’assessore al Commercio si è dimessa. Ma la questione è urgente». L’Ascom ha inviato ieri una lettera al Capo di gabinetto del sindaco Morris Ceron e al suo vice Derek Donadini, che ha presieduto la riunione con l’Aepe. Una questione «esplosiva», dunque, visti i malumori e il grande sviluppo dei plateatici negli utlimi anni.
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