Plateatico abusivo a Venezia usato per 18 anni
VENEZIA. È una storia esemplare di come funziona il regime del rilascio e dei controlli dei plateatici in una città come Venezia, quella che riguarda il Caffè Internazionale, uno dei bar che si affaccia lungo la Riva degli Schiavoni, con tavoli, sedie e ombrelloni per i turisti di passaggio su una superficie di oltre 140 metri quadri.
La società proprietaria del locale dovrà pagare 200 mila euro di “arretrati” per canone di occupazione di suolo pubblico in base a un accordo bonario raggiunto dal Comune al termine di un contenzioso durato anni e non ancora concluso. Tutto parte addirittura nel 1992, quando il Caffè Internazionale ottiene un’autorizzazione - permanente - per 64 metri quadri di plateatico di fronte al locale e lungo la Riva degli Schiavoni, per sedie e tavolini.
Nello stesso anno, ottiene anche un’altra autorizzazione - ma questa temporanea e stagionale - per altri 80 metri quadrati di tavolini e sedie “fronte laguna”. Scaduto il termine di validità per la licenza temporanea di occupazione di suolo pubblico, la società presenta alla fine del 1993, un’istanza di rinnovo. Ma dal Comune nessuna risposta e nessun rilascio di nuova licenza.
La società proprietaria del bar, dà per scontato allora che il plateatico gli sia stato rinnovato per silenzio-assenso dal Comune e continua così tranquillamente la sua occupazione “temporanea” di suolo pubblico. Passano ben 18 anni (sic!) e altrettante stagioni turistiche, il Caffè Internazionale continua a utilizzare il plateatico provvisorio e nessuno dal Comune si sogna mai di venire controllare se tutto sia in regola.
Si arriva così all’aprile del 2011, quando i vigili urbani interrompono la lunga pausa dei controlli e decidono infine di compiere un sopralluogo e redigono un verbale che attesta la mancanza di una licenza comunale per quegli 80 metri di plateatico, che si aggiungono ai 64 permanenti. Nel settembre dello stesso anno il Comune emette un’ordinanza in cui ordina l’immediata rimozione del plateatico abusivo. La società proprietaria del Caffè Internazionale, però, ricorre al Tar per bloccare il provvedimento e - dopo il no dei giudici amministrativi - si appella al Consiglio di Stato chiedendo l’annullamento della rimozione degli 80 metri di plateatico contestati e il rilascio per essi di una nuova licenza. Nel frattempo, Ca’ Farsetti chiede alla società il pagamento dei plateatici occupati abusivamente dal 2007 al 2011, perché i canoni concessori non pagati dalla fine del 1993 al 2007 - per 14 anni - sono ormai perduti per prescrizione. Mentre il Consiglio di Stato ancora non si pronuncia, alla fine di agosto del 2013, il Comune emette una cartella di pagamento tramite Equitalia per plateatici non versati dal Caffè Internazionale per poco meno di 400 mila euro. La società proprietaria del locale si oppone al pagamento rivolgendosi in Tribunale e avanza addirittura un’eccezione di incostituzionalità nei confronti della Cosap - il tributo comunale sui plateatici - minacciando il ricorso all’Alta Corte, nel caso il Comune decidesse di andare avanti con le sue richieste.
Si arriva, così, a un accordo tra le parti. Il Comune “fa lo sconto” al Caffè Internazionale e si accontenta di soli 200 mila euro di canoni di plateatici non versati - la metà di quanto richiesto - e il Caffè Internazionale abbandona tutto il suo contenzioso, senza precludersi in futuro una nuova richiesta di concessione per quegli 80 metri di plateatico. A Venezia va così.
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