Scontro sui plateatici riscaldati a Venezia, il comitato: «Troppo rischiosi»
Il Comune sta lavorando con categorie e sovrintendenza per trovare nuove soluzioni poco impattanti e sicure per il centro storico: consegnate le proposte
Lampade riscaldanti, fili aerei, stufette appoggiate alle tende. I plateatici in centro storico sono sotto gli occhi del comitato Danni da movida, che ha segnalato la questione e i rischi ai vigili del fuoco. Una questione annosa, quella del “riscaldamento” dei plateatici, che dovrebbe trovare a breve una quadra: dopo anni di divieto, infatti, è stato tolto nel nuovo regolamento.
Le associazioni di categoria hanno presentato ipotesi di soluzione, che sono al vaglio della Soprintendenza.
L’assessore al commercio
«La norma prevede che a Venezia non ci siano fiamme libere o gas, stiamo lavorando per trovare una soluzione», sottolinea l’assessore al Commercio Sebastiano Costalonga, «proviamo con una serie di ipotesi legate al tendaggio per limitare gli ombrelloni, lavorando sulle tende con apparecchiature riscaldanti: il nodo fondamentale è che non siano impattanti e non abbiano fili aerei».
La quadra si potrebbe trovare con faretti, proposti dall’Aepe, che diffondono calore senza inondarlo con serpentine. «Abbiamo mandato alla Sovrintendenza diverse tipologie di strumentazione, i riscaldatori di oggi non sono più pericolosi come quelli a gas», afferma Ernesto Pancin, direttore di Aepe, «bisogna capire ora se queste novità, già utilizzate in altre città d’arte, possano essere permesse anche qui».
Il comitato
Nell’attesa, sui plateatici sono continui anche i controlli da parte della polizia locale. Ma il comitato Danni da Movida non ci sta, e teme che il vuoto nel regolamento (pur se momentaneo) lasci aperte situazioni di insicurezza.
E proprio sui plateatici e il loro impatto sul tessuto della città si concentrerà l’incontro “Venezia Vendesi. Plateatici e danni da movida” fissato alla scoletta dei Calegheri a San Tomà per venerdì 17 gennaio ore 18.30, con la portavoce del comitato danni da movida Martina Zennaro e l’urbanista e docente Iuav Laura Fregolent. —
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