Plateatici e bancarelle a Venezia: monta la protesta degli ambulanti

La nuova associazione in commissione. Gli esercenti: «Regole severe anche per loro». L’assessore Rey: «Ascoltiamo tutti»

VENEZIA. «Regole severe anche per il commercio ambulante». Un invito spedito a tutti i consiglieri comunali dall’Aepe, Associazione dei pubblici esercizi. Che critica pesantemente i «pianini» e il riordino dei plateatici avviato dall’amministrazione. Chiedendo altrettanta severità per le bancarelle. Un dossier accompagnato da foto e denunce sui percorsi più invasi dai banchetti come Rialto, rio Terà San Leonardo, Riva Schiavoni, San Filippo e Giacomo. «Perché nei punti più affollati si riducono i plateatici e non le superfici delle bancarelle?»

Anche di questo si è parlato ieri mattina in commissione esaminando il nuovo Piano per il commercio ambulante approvato dalla giunta. Presente per la prima volta anche una nutrita delegazione di commercianti ambulanti, con la nuova associazione Goia, (Gruppo organizzato indipendente ambulanti) presieduto da Damiano La Rocca. «Vogliamo essere ascoltati anche noi», ribattono. Ieri è proseguito l’esame del nuovo provvedimento, articolo per articolo. «Dobbiamo adeguare le nostre normative alle leggi regionali e alle nuove direttive», dice l’assessore al Commercio Carla Rey, «ma il dibattito è aperto, siamo pronti ad accogliere molte osservazioni».

Tra le principali quelle delle sanzioni. La terza sanzione può comportare il ritiro della licenza, cosa che non accade per altre categorie», hanno detto ieri gli ambulanti, «e si introduce un criterio discrezionale per il rinnovo. Se la mia attività viene definita non più in linea con il decoro, mi può essere ritirata l’autorizzazione». Nel mirino anche la rigidità per le misure dei tendaggi, che non devono superare la misura dell’area in concessione. «In caso di pioggia», hanno detto gli operatori, «dovremmo lavorare con l’ombrello». Dibattito intenso, in vista della conclusione del nuovo Piano. Obiettivo, quello di rimettere un po’ d’ordine nell’occupazione del suolo pubblico, che ha raggiunto in alcuni casi livelli insopportabili, soprattutto d’estate. I plateatici, ma anche le bancarelle, le tende e le insegne dei negozi non sempre rispettose del contesto urbano.

«Si segnala l’insufficienza dell’azione amministrativa in questo campo», dice il consigliere del Gruppo Misto Renzo Scarpa, «io credo che non si debbano fare differenze tra le categorie ma non si possono nemmeno penalizzare gli ambulanti». Categoria cresciuta nel tempo anche grazie allo sviluppo turistico. Oggi sono quasi 500 le autorizzazioni in città. In origine l’ambulante girava per piazza San Marco con la merce in mano. Via via sono diventate attività di una certa importanza. Che adesso il Comune vuole riordinare.

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