Pizzerie “Ae Oche”: ex soci in guerra e denuncia per truffa
VENEZIA. È guerra tra i soci, tutti veneziani, della catena di pizzeria “Ae Oche”. Due di loro, Luciano Florian e Luciano Rossetto, hanno denunciato per truffa Alvise Gasparini e Giorgio Turchetto, i due che sono ancora a capo delle aziende. Solo in centro storico sono tre i locali che fanno capo alla sigla, la prima e dunque quella storica di San Giacomo dall’Orio, quella delle Zattere e l’ultima nata, in Lista di Spagna. Poi c’è il locale in terraferma, presso il Valecenter di Marcon, infine a San Donà di Piave.
Stando alle accuse, attraverso alcune operazioni societarie i due denunciati avrebbero perso il loro investimento iniziale, 200 mila dei 300 mila euro impegnati Floria, 270 mila Rossetto. Ma nei giorni scorsi, dopo mesi di accertamenti da parte della Guardia di finanza, il pubblico ministero Lucia D’Alessandro ha chiesto l’archiviazione delle accuse e il giudice Massimo Vicinanza ha fissato la camera di consiglio per decidere il prossimo 28 aprile.
«Le singolari condizioni e modalità delle stipulazioni intervenute tra Turchetto e Gasparini», scrive la rappresentante della Procura, «non sono sintomatiche di alcuna condotta truffaldina, bensì sono eventualmente circostanze che testimoniano una gestione societaria da parte di Gasparini, che ha arrecato danno ai soci, legittimati a promuovere l’azione di responsabilità». Per il magistrato il danno patito da Florian e Rossetto è «da ascriversi esclusivamente ad una cattiva gestione imputabile a Gasparini». L’elenco delle operazioni discutibili compilato dalla pm è lungo: la stipula di un contratto di subaffitto della pizzeria alle Zattere di un solo anno senza alcuna comunicazione ai soci; il mancato versamento dei canoni, sempre senza che i soci ne fossero a conoscenza; la scelta di sciogliere anticipatamente il contratto; il subentro di un nuovo amministratore unico, un rumeno, in vece di Gasparini.«Condotte», ripete il pm, «in cui non si concreta la truffa ma meri atti di mala gestione».
Florian e Rossetto, comunque, si sono affidati all’avvocato Alessandro Romano, che ha già presentato opposizione contro l’archiviazione.
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