Più tumori a testa e collo «Colpa dell’aria inquinata»

Va in pensione Roberto Spinato, primario di Otorinolaringoiatria dell’Angelo Boom di interventi usando anche il robot, drastica riduzione dei giorni di degenza
Di Simone Bianchi

Il professor Roberto Spinato si prepara a lasciare l’incarico di primario del reparto di Otorinolaringoiatria dell’ospedale dell’Angelo. Dal 1° maggio andrà in pensione, ma la sua eredità rimarrà un patrimonio per l’Asl 12. Assumerà comunque per un anno un incarico gratuito quale coordinatore del Dipo, il Dipartimento interaziendale provinciale di Otorinolaringoiatria, che unisce gli sforzi delle quattro aziende sanitarie veneziane, e che ha guidato nel corso degli ultimi due anni.

«La legge ci consente di poterlo avere accanto per altri dodici mesi e riteniamo questa una possibilità preziosa per il lavoro e i consigli che ancora ci può dare nello sviluppo del Dipo», afferma il direttore generale dell’Asl 12 Giuseppe Dal Ben, «Quando è arrivato il 7 aprile 2014 sapevo che non avrebbe avuto un ampio lasso di tempo per lavorare con noi, ma ha potuto comunque sviluppare il settore portando l’Angelo ai vertici nazionali, facendone un punto di riferimento con crescita di fatturato e interventi chirurgici sempre più complessi».

Il professor Spinato, tra i luminari della chirurgia in otorinolaringoiatria, ha potuto godere del supporto del robot Da Vinci e di nuove tecniche che hanno unito le équipe mediche delle quattro aziende sanitarie. Molto rilevante l’aumento di attività dell’Unità operativa mestrina. Nel confronto tra 2013 e 2015, i pazienti operati sono passati da 871 a 1.185. Gli interventi per carcinomi della laringe sono cresciuti da 8 a 28, per carcinomi del cavo orale da 2 a 25, per carcinomi della faringe da 0 a 11; gli svuotamenti del collo per metastasi da 18 a 69 e gli interventi di chirurgia del setto nasale da 55 a 150.

Il tasso di attrazione è salito dal 32,2 al 44,2% e il totale delle prestazioni specialistiche da 15.869 a 17.436. Tra tutti spicca un dato: nel Nordest si ha una incidenza di 48 casi su 100 mila di tumori alla zona testa-collo, contro una media nazionale di 16. «Questo è dovuto al fumo, all’alcol e anche all’inquinamento dell’aria, le cosiddette polveri sottili», precisa il professor Spinato. «Nel corso di questi anni abbiamo notato l’evoluzione della situazione e di conseguenza la mole di lavoro nel tentare di intervenire su queste forme tumorali. Un dato che spicca soprattutto nella zona del Friuli Venezia Giulia e che è dovuto allo stile di vita e all’inquinamento cittadino. La grande importanza del lavoro svolto in questi due anni con il Dipartimento interaziendale ci ha visti soprattutto capaci di ridurre drasticamente il numero di giornate di degenza dei nostri pazienti. Solo tra 2014 e 2015 ne sono state risparmiate 1.466 grazie all’attività del day service negli ambulatori di Otorinolaringoiatria. Ora le nuove frontiere della cura ci portano a pensare alle tecniche chirurgiche transorali tramite laser e robotica. Gli Stati Uniti sono avanti, ma noi lavoriamo da tempo con i medici statunitensi. Si tratta di tecniche che riducono i problemi ai pazienti soprattutto nella fase di recupero post operatorio».

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