«Più sicurezza ed eventi per far rinascere il centro»
Controlli, forze dell’ordine, celle di sicurezza, sistemi di sorveglianza e stretta su orari di determinate categorie di negozi da una parte. Dall’altra iniziative, eventi, rassegne per far rivivere il centro e mettere all’angolo delinquenza e malavita. Ieri mattina il comitato Mestre off Limits ha messo sul tavolo della commissione sicurezza, che si è riunita a Ca’ Farsetti, il corposo dossier consegnato da tempo al prefetto, riveduto e aggiornato con le situazioni più impellenti e urgenti che nel frattempo si sono venute a creare visto che ogni giorno la geografia del degrado in città cambia.
La lista è lunga: ci sono le vie Querini, Piave, Riviera XX Settembre, Cappuccina, ma anche Galleria delle Medaglie d’Oro, piazzale Olivotti, i famosi e noti “buchi neri di Mestre” il primo dei quali è l’Ex Umberto prima, ma poi ci sono anche l’ex Torre di San lorenzo, l’ex De Amicis e molti altri. E poi una disamina puntuale dei parchi cittadini, le aree verdi del centro, quelle che nonni, pensionati mamme e bambini cercano di frequentare ma spesso non ci riescono. Presente, tra gli altri, l’assessore alla Sicurezza, Giorgio d’Este, mentre il comitato era rappresentato da sei membri tra cui anche Vincenzo Rigamonti.
La ricetta di Mestre Off Lmits per risollevare il centro è composita e dettagliata: prevede l’impiego di agenti di polizia locale per servizi finalizzati al controllo del territorio, l’utilizzo da parte del Comune di una cella di sicurezza fruibile anche dalla polizia, la messa in campo di pattuglie miste («la gente vuole vedere uniformi, di qualsiasi genere e camionette neu parchi») e di militari come il Battaglione San Marco, la rivisitazione delle politiche abitative con controlli su inquilini e affittuari, una stretta sui negozi di alimentari aperti la notte e negozi “etnici”, un’illuminazione più adeguata.
E ancora la possibilità di ricorrere a ex poliziotti, finanzieri, carabinieri in pensione per aiutare la polizia locale nel controllo del territorio in cambio di agevolazioni fiscali, un sistema di sorveglianza adeguato, ma anche la trasformazione di villa Querini in “Villa delle Associazioni”.
Non solo accuse, ma molte le proposte, le idee, i progetti, che a Mestre Off Limits non mancano: «Abbiamo spiegato il nostro progetto di creare all’ex Umberto I la Cittadella dello Sport, la volontà di lanciare una kermesse tra scuole di teatro dopo la mostra del cinema sfruttando il circuito dei teatri mestrini, ma anche di dar vita a un “Actor Studio” a Mestre, una vera e propria scuola di recitazione in grado di portare nomi importanti in città». Gli eventi e le iniziative sono il cuore della ricetta per salvare Mestre. E si è parlato anche delle panchine della Riviera (il Comune ha un progetto per la parte dove non viene più scoperchiato il canale, ma non l’ha ancora rivelato).
L’assessore ha ribadito l’impegno del Comune e spiegato che le difficoltà sono tante e i temi complessi, facendo capire che ci vogliono tempo e risorse, anche solo per spostare i vigili e far sì che siano più presenti “in strada”. E venerdì il comitato è atteso nel municipio di Mestre, dove consegnerà le diecimila firme raccolte in tema di parcheggi e Ztl, all’assessore Boraso.
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