Più raccolta differenziata ma aumentano le multe
MESTRE. Più raccolta differenziata, più sanzioni. L’arrivo dei 2.400 cassonetti a calotta sta rivoluzionando il contesto ambientale del Comune di Venezia, ma con diverse prospettive. Se da una parte, infatti, con le calotte la differenziata permette ormai un risparmio annuo di 5milioni di euro, soldi che scongiurano gli aumenti in bolletta, dall’altra molti “furbi” senza chiave depongono la spazzatura al di fuori dei cassonetti, tanto che negli ultimi tempi molte aree ecologiche sembrano discariche abusive.
Ecco dunque che nel 2014 le multe comminate da Veritas a privati cittadini e anche a società, sono in crescita di quasi il 9% (8,8%) rispetto al 2013. A livello assoluto, l’azienda ha inflitto a oggi 1.350 multe nei confronti di chi non pratica la raccolta differenziata, o conferisce i propri rifiuti al di fuori dei cassonetti. L’anno passato le sanzioni (che di solito ammontano a 167 euro) sono state 1.240.
La situazione emerge durante il convegno “Rifiuti: la filiera trasparente”, organizzato da Legambiente e dalla stessa Veritas, durante il quale è stato spiegato in particolare cosa avviene con il riciclo, anche «per sfatare il mito che i rifiuti differenziati alla fine vengono smaltiti tutti assieme, cosa assolutamente falsa», come spiegano dalla stessa Legambiente. Venezia, intanto, sta facendo passi da gigante sulla differenziata. «La situazione migliora di anno in anno anche grazie alle calotte», spiega Andrea Razzini, amministratore delegato di Veritas. «In molti Comuni la percentuale supera il 65%, con punte dell'80%. Il Centro storico di Venezia è l’area dove la percentuale di raccolta differenziata è cresciuta maggiormente (da zero a quasi il 30%) ma la particolare conformazione della città e la forte presenza turistica rendono più difficile gestirla».
Nel centro storico di Venezia», continua Razzini, «un abitante produce procapite 2,3 kg di rifiuti al giorno, un residente nell'intero territorio del Comune di Venezia ne produce 1,7 kg a fronte di una media veneta di 1,27».
L’azienda che si occupa dell’asporto rifiuti indica anche la strada per contenere se non ridurre la spesa di 80milioni di euro annui per la raccolta differenziata, considerando che nel solo centro storico la pulizia è affidata a 250 netturbini. «Dobbiamo affrontare soprattutto la questione dell’evasione», commenta Renzo Favaretto, direttore del servizio ambientale di Veritas, «che costa all’azienda circa 1milione e 250mila euro l’anno. Come visto, poi, con la crescita della raccolta differenziata si evita che la bolletta possa diventare più pesante».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia