«Più poteri a steward e guardie giurate»

Jesolo. La richiesta di consorzi e comitati. Il sindaco ha avviato il protocollo con la prefettura

JESOLO. Steward in spiaggia e guardie giurate con maggiori poteri per la sicurezza. Consorzi e comitati, che gestiscono i servizi, sono compatti e invocano maggiore autorità nella gestione degli spazi in concessione, siano spiagge o strade e piazze cittadine. Per far fronte all’emergenza sicurezza in una città da sei milioni di presenze, e con organici sempre più ridotti per le forze dell’ordine, il privato deve avere maggiori potenzialità nell’organizzazione di servizi molto delicati.

Sono d’accordo su questi aspetti, da una parte Mario Bars, presidente del comitato di piazza Mazzini Aurora, il primo ad aver impiegato le guardie giurate sulle piazze, quindi il presidente della Federconsorzi di Jesolo, Renato Cattai che ha lanciato, unico in Italia, gli steward in spiaggia a sorvegliare i consorzi e le concessioni. Il prefetto ha già esaminato questa possibilità. Attualmente, anche i buttafuori, la security delle discoteche, hanno visto allargare i loro poteri in caso di emergenza. Da un lato li rende più temibili nei loro interventi, ma nel quadro di severe regole che impongono loro un comportamento più che ortodosso e rispettoso del cliente, evitando certe situazioni che sono degenerate e finite nelle aule dei tribunali tra aggressioni e lesioni reciproche.

Il sindaco, Valerio Zoggia, ha già avviato il protocollo d'intesa con la prefettura. «Non vuol certo dire che possono arrestare la gente», spiega, «ma che seguiranno determinati programmi d’intervento, potranno essere in contatto diretto con il commissariato e i carabinieri, piuttosto che finanza o capitaneria di porto. Saranno un primo filtro nelle operazioni di sicurezza e avranno un potere d’intervento da definire correttamente nei suoi argini».

Questo allargamento nei poteri di intervento diventerebbe particolarmente importante nel caso degli steward, che attualmente sono solo degli addetti all'informazione, almeno formalmente. Con il protocollo diventerebbero molto più simili agli assistenti al salvataggio e avrebbero una sorta di giurisdizione sulla spiaggia, sempre in collegamento con le guardie giurate e poi con le forze dell’ordine. «Per noi sarebbe fondamentale», dice Cattai dalla Federconsorzi, «perché avremmo regole di intervento per un servizio che comporta dei costi notevoli per il privato, ma dobbiamo avere garanzie di maggiori poteri». (g.ca.)

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