«Più posti letto previsti a Mestre, ma all’ospedale non c’è spazio»

Anche la Cisl critica il nuovo piano delle schede ospedaliere «Riviera e Miranese penalizzate, declassato il Civile»

MESTRE. Le nuove schede ospedaliere sono indigeste anche alla Cisl-Fp. Il sindacato si muoverà su scala veneta per contestare le ipotesi avanzate dalla Regione, in attesa che la discussione si sposti in Consiglio per l’eventuale approvazione. Di mezzo decine di posti letto tagliati nella Usl 3 Serenissima, e Venezia che perde la sua specificità quale zona disagiata. «La situazione non è affatto semplice», argomenta dal sindacato, Dario De Rossi, «perché nel caso della Serenissima qualche brutto pensiero è inevitabile. Forse la Regione sta andando al taglio di posti letto e servizi per far fronte alla carenza di medici, invece di pensare alle assunzioni nelle piante organiche? Non ci sarebbe di che stupirsi, ma sarebbe altresì preoccupante. Se si vanno a ridurre posti letto, dove già adesso è difficile dare una risposta ai malati, come si farà in seguito?». Dalla Cisl-Fp i dati vengono snocciolati senza indugio.

L’ospedale di Mestre

«L’ospedale di Mestre è il solo con un saldo positivo di posti letto, in base alle nuove schede, con un +39 che porta il totale a 607», aggiunge De Rossi. «Il problema è che già ora non ci sono spazi adeguati, quindi ci chiediamo dove verranno messi questi nuovi posti letto. Il rischio è che vengano assegnati ma non attuati, con un ovvio danno alla collettività.

I casi Venezia e chioggia

Venezia? Al Civile si arriva a un pareggio di posti letto tra aggiunti e tolti, 310, e positiva è l’introduzione di due letti di Patologia neonatale, in un contesto complesso come la laguna. Ma il grande disagio che deriva dalle nuove schede è la scomparsa della specificità veneziana, cosa che comporterebbe in futuro la perdita di finanziamenti». Chioggia presenta solo numeri in calo, con tagli fino a un totale di 55 posti letto, passando da 238 a 183. Per la Cisl-Fp ciò potrebbe rappresentare un problema, perché gli abitanti finirebbero con il ‘migrare’ verso gli ospedali del Padovano in cerca di cure adeguate, con una ulteriore perdita per la Usl 3.

Riviera e Miranese

Poi c’è il nodo del Miranese. «Qui bisogna calcolare che rispetto alle schede ospedaliere 2013 e 2016 numerosi posti letto non erano stati attivati, quindi il saldo negativo reale per Dolo è di 51 posti letto (totale previsto 329) e per Mirano di 28 (totale previsto di 241)», sottolinea ancora Dario De Rossi. «Noale, di fatto, diventerà una sorta di distretto ‘rinforzato’ passando da 20 posti letto di Riabilitazione e 54 di Lungodegenza, a 20 di ospedale di comunità, 10 di hospice e 24 di unità riabilitativa territoriale». In generale le schede porteranno la Usl 3 a disporre in tutto di 2123 posti letto, con una perdita secca di 134, secondo la Cisl-Fp. Pressoché invariata la situazione nelle strutture private convenzionate. Per gli ospedali di comunità 24 saranno i posti a Venezia, 12 a Mirano, 24 a Dolo, 20 a Chioggia (+5 di hospice) oltre a quanto detto per Noale.

I PRIMARIARTI

I primariati: 3 in più a Mestre, 3 in meno a Venezia, 2 tolti a Chioggia, 1 aggiunto a Mirano e un saldo negativo di 3 a Dolo. «Procederemo con le nostre iniziative verso i politici», conclude De Rossi. «Questo parallelamente all’attività dei comitati cittadini. Il solo problema è che in consiglio regionale sono pochi i rappresentanti del territorio della Usl 3, appena tre, e neppure uno espressione del Comune di Venezia. Dialogare potrebbe diventare complesso, e certi territori potrebbero avere pesi diversi». —


 

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