Più di trenta giovani a colloquio da Volotea «Volare, il mio sogno»

La compagnia aerea spagnola ha convocato in un hotel gli aspiranti hostess e steward già selezionati online
Foto Agenzia Candussi/ Scattolin/ Tessera, Hotel Marriott/ Selezioni per accompagnatori di volo con la compagnia Volotea - nella foto il candidato Adam Ilaya
Foto Agenzia Candussi/ Scattolin/ Tessera, Hotel Marriott/ Selezioni per accompagnatori di volo con la compagnia Volotea - nella foto il candidato Adam Ilaya

Alla chiamata hanno risposto in poco più di trenta, tutti vestiti con i loro abiti più professionali e pronti ad una giornata intera di test, colloqui e presentazioni aziendali.

Ieri mattina, nelle sale dell'hotel Marriott Courtyard di via Triestina, a pochi passi dall'aeroporto Marco Polo, in tanti hanno provato, una volta di più, ad inseguire il sogno di una vita passata in viaggio, cercando di ottenere una delle cinquanta posizioni aperte da Volotea, vettore spagnolo con base proprio a Venezia e in questi anni interessato da una fase di forte espansione. Nei giorni scorsi, infatti, la compagnia aerea aveva lanciato il suo "recruiting day" lagunare, dando appuntamento per giovedì alle 9 nell'albergo di Tessera a tutti gli aspiranti hostess e steward, ponendo come criterio di selezione iniziale solo una conoscenza fluente di italiano e inglese e la residenza entro 45 minuti di auto da una delle basi Volotea. Con requisiti tanto inclusivi può sembrare strano che solo 33 giovani occupassero l'aula interrata dell'hotel ieri mattina, ma il gruppo spagnolo ha deciso di far precedere alla selezione dal vivo una prima scrematura online, riuscendo così ad assicurarsi una rosa di candidati forse più ristretta, ma anche più adeguata.

Tanti, tra i ragazzi in fila al Marriott, erano di origini straniere: il 31enne Federico Castro, ad esempio, pur abitando da tempo nel capoluogo ligure, arriva dall'Argentina, e dopo aver lavorato sulle navi da crociere ha deciso di tentare la via del cielo. «Ho studiato psicologia a Buenos Aires, poi la vita mi ha portato in Italia» raccontava il ragazzo «Sono abituato a lavorare nell'assistenza e accoglienza clienti, e spero di far valere queste mia competenze professionali anche in volo».

Argentina, ma della regione di Rosario, anche la 23enne Camila Borello, che proprio nel suo Paese natale ha potuto seguire un corso professionale per assistente di volo: «Ho il passaporto italiano grazie alla mia famiglia» spiegava «quindi perché non tentare di trovare un impiego qui?». Appena uscito dalle scuole superiori, il 20enne filippino Adam Ilaya è arrivato da Torino: «ho fatto il liceo turistico, e non ho esperienze lavorative reali oltre a qualche ora in agenzia di viaggio, questo sarebbe il mio primo, vero impiego» ribadisce il giovane, in Italia da sei anni «ma volare è sempre stato il mio sogno».

Un sogno condiviso anche da Riccardo Penso, mestrino 26enne neolaureato in Lettere e lingue: «Ho studiato inglese e spagnolo, anche all'estero, sarebbe bello riuscire a viaggiare, ma in tutta onestà spero soprattutto di arrivare ad una stabilità economica, di questi tempi sempre più complicata». Da Dolo, infine, è arrivata Cristina Candrea, 35enne di origini rumene: «è il mio primo tentativo nel settore, ma parlo le lingue e mi piace stare in mezzo alla gente. Incrociamo le dita». Resta tuttavia da capire come Volotea, dopo i colloqui, gestirà i corsi di formazione a Madrid, che nel 2012 sono stati motivo di scontro con i candidati e i sindacati italiani, visto che richiedevano agli aspiranti lavoratori di pagare di tasca propria i costi della trasferta spagnola.

Giacomo Costa

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