Più crocieristi nei porti italiani nel 2019: boom a Napoli e Genova, Venezia in stallo

In mancanza dell’attesa soluzione “alternativa” a Porto Marghera sono gli altri scali a crescere, compreso quello di Trieste

VENEZIA. Il 2019 si chiuderà, per i 44 scali crocieristici italiani, con una nuova accelerazione del traffico passeggeri dopo quella registrata nel 2018 rispetto all’anno precedente.

In termini assoluti ci sono 780.000 passeggeri movimentati in più e se le previsioni della società di consulenza veneziana Risposte Turismo srl verranno confermate, a fine 2019 il movimento passeggeri dovrebbe sfiorare la soglia dei 12 milioni, stabilendo il nuovo record di traffico della crocieristica in Italia.

Per il porto di Venezia, però, non sono previsti risultati migliori dell’anno scorso, ovvero 1.560.000 passeggeri e 520 toccate di navi, mentre per tutti gli altri scali, a cominciare da Civitavecchia (il più grande e affollato scalo crocieristico italiano con un +8,8 %), Genova (+12,2%), Napoli (+18,7 %).

Per quanto riguarda il vicino e nostro possibile concorrente, nell’Alto Adriatico, porto di Trieste è previsto, entro il 2019, una crescita di passeggeri del +10,5 %, che potrebbe raddoppiare o triplicare nell’arco dei prossimi anni, grazie al “dirottamento” dallo scalo lagunare delle più grandi navi da crociera che, come risaputo, rappresentano un “rischio” che si può scongiurare solo facendo accedere le navi dalla bocca di porto di Malamocco (e non più dal Lido e dal Canale della Giudecca) e il Canale dei Petroli fino a Porto Marghera (e non più dal Lido e dal Canale della Giudecca) , sempre che ci si decida a trovare approdi alternativi temporanei e definitivi alla Marittima di Santa Marta.



Del resto, senza un nuovo Governo e senza il promesso piano con “approdi temporanei” nei terminal commerciali del porto, le navi da crociera continuano il loro via vai dalla Stazione Marittima di Santa Marta, percorrendo il bacino di San Marco e il Canale della Giudecca, sempre con il rischio che si ripeta un incidente come quello del giugno scorso a San Basilio.

Tra giovedì e venerdì prossimi sono attese ben dodici navi da crociera in Stazione Marittima, con ventiquattro passaggi in arrivo e partenza davanti a San Marco.

Solo nella giornata di giovedì 5 settembre prossimo è previsto l’arrivo di ben dodici navi da crociera delle quali nove con una stazza lorda che va dalle 59 mila tonnellata di Cosa Luminosa alle 92 mila e quattrocento tonnellate di Msc Musica.

Alla vigilia dello scorso Ferragosto, il ministro delle Infrastrutture Danillo Toninelli aveva sollecitato l’Autorità di Sistema Portuale di Venezia e Chioggia di convocare un “tavolo tecnico” con le compagnie crocieristiche, il terminal commerciali e la società che gestisce la stazioen marittima di Santa Marta (Vtp spa) per definire con «somma urgenza» il trasferimento «temporaneo», già a partire da settembre, delle prime navi da crociera a Porto Marghera, utilizzando il Terminal Traghetti di Fusina e il Terminal container di Tiv, in attesa di decidere e realizzare lo scavo del canale Vittorio Emanuele fino a Santa Marta e una nuova stazione marittima in Prima zona industriale a Porto Marghera.

Fatto sta che lo scorso 22 agosto, dopo la dichiara crisi del Governo Conte, alla seconda convocazione del “tavolo tecnico” coordinato dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, Pino Musolino, non si è presentato proprio il rappresentante del ministro uscente, Toninelli.

A questo punto non possiamo che attendere la nomina, se ci sarà un nuovo Governo, del nuovo ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e le indicazioni che da questo verranno per risolvere l’ormai annoso problema dell’accesso “in sicurezza” delle navi da crociera in laguna, fino a Venezia . —




 

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